Il tatuaggio Chicano, in cosa consiste?

Il tatuaggio Chicano, in cosa consiste?

Negli ultimi decenni si è assistito ad un’evoluzione sempre più rapida dell’arte del tatuaggio che ad oggi è diventata predominante soprattutto tra i giovani. La ricerca di libertà, di autonomia e la necessità di affermazione del proprio sé hanno spinto le nuove generazioni a sdoganare il concetto di permanenza tanto sofferto in passato e hanno permesso a questa forma d’arte antichissima di svilupparsi senza incontrare troppi ostacoli. Basti pensare che sono sempre meno le persone che non possiedono almeno un tatuaggio. Con lo sviluppo di questa pratica sono andati a delinearsi una varietà di stili che i tatuatori scelgono di adottare per il proprio mestiere: dal Blackwork, all’Old school, passando per il New Traditional, il Realistico e il Tribale. Oggi nello specifico prenderemo in considerazione la storia del tatuaggio Chicano, il cui volto di donna pagliaccio, insieme con i simboli sacri, è ormai oggetto di interesse di molti amanti della pratica del tattoo.

Chicano è un termine che nasce negli anni ’50 negli Stati Uniti, in particolare nelle zone del Texas e del New Mexico; viene coniato dagli americani bianchi come distorsione del termine mexicano e viene utilizzato come appellativo dispregiativo per identificare quella fetta di emigrati messicani che cercavano rifugio nei barrios delle città degli States, luoghi da sempre definiti palco di attività illegali e criminali. Ciononostante a partire dagli anni ’60 i nativi messicani, fieri delle loro origini, hanno iniziato ad abbracciare questo termine tanto denigratorio rendendolo un simbolo d’orgoglio e appartenenza. Non erano rari i casi in cui uomini e donne andassero in giro per le città mostrando senza remore la bellezza di queste opere d’arte su pelle che avevano scelto di chiamare proprio chicane. Questa tipologia di tatuaggio era infatti diventata un elemento di riconoscimento che solo i messicani potevano possedere poiché era un vero e proprio simbolo di rivalsa sociale.

In realtà il movimento chicano inizia ad affondare le sue radici già negli anni ’40 sottoforma di arte dei murales: nei barrios americani, infatti, non era raro incontrare questi enormi e coloratissimi disegni sui muri (accompagnati spesso da scritte) il cui obiettivo era lanciare un messaggio sociale e politico allo scopo di promulgare l’uguaglianza e la libertà. Ma come spesso accade nel mondo dell’arte, quest’ultima inizia ad evolversi verso nuovi orizzonti: se all’interno delle prigioni si parlava dei paños, disegni realizzati su fazzoletti e lenzuola, con la gang Pachuco, la ribelle arte messicana trova come punto di sfogo il tatuaggio. In origine, ovviamente, questa gang non possedeva le macchinette high-tech dei tatuatori moderni, dunque questa pratica si sviluppa in modo molto più “casalingo”, attraverso l’uso di semplici aghi da cucito che venivano immersi nella china e poi impressi su pelle, e le intere opere venivano realizzate a mano libera senza l’ausilio di alcuno stencil. Da quel momento in poi lo stile del tatuaggio Chicano ha scalato le vette del mondo del tatuaggio, collocandosi tra i primissimi posti delle classifiche.

Ma quali sono i soggetti che vengono rappresentati nel tatuaggio chicano, e perché?

Essendo simboli d’appartenenza ad una cultura, questi tatuaggi, portano avanti un messaggio di orgoglio, lealtà e sofferenza, ma soprattutto la storia di un’identità, motivo per cui possiamo riconoscere due filoni di pensiero legati a questo stile. Se da un lato abbiamo un’esaltazione dei valori religiosi, familiari e culturali, dall’altro non va dimenticato che l’ambiente messicano è sempre stato profondamente connesso con il concetto di illegalità, criminalità ed eventualmente anche morte, dunque la seconda accezione dello stile chicano riguarda proprio questo aspetto e si lega all’idea di vida loca, una vita che va vissuta sempre a pieno, perché la prigione o la morte sono dietro l’angolo pronte a coglierti quando meno te lo aspetti.

Uno dei soggetti che viene più rappresentato nel tatuaggio Chicano è senza dubbio la payasa, una donna che porta sul viso un trucco identico a quello dei pagliacci. Il significato è riconducibile alla comicità dei clown ma è allo stesso tempo un tentativo di nascondere la drammaticità della vita: sotto la maschera del divertimento che viene indossata nelle situazioni pubbliche, c’è sempre una persona che ha sofferto o che sta ancora soffrendo. Spesso infatti questa meravigliosa donna chicana viene affiancata dalle scritte a carattere corsivo come: Smile now. Cry later, oppure After the laughers, then come the tears, per enfatizzare questo duplice approccio alla vita.

Altri soggetti molto frequenti sono quelli legati alla sfera religiosa: la Santa Muerte, i rosari, iconografie di Gesù oppure mani giunte in preghiera, che simboleggiano la fede, ma soprattutto la possibilità di redenzione. Oppure ancora quelli legati al concetto di vida loca e di appartenenza culturale, come le pistole, le auto low rider, o il gioco d’azzardo che diventano identificativi di una storia privata, così come collettiva.

La tecnica del tatuaggio chicano è relativa all’utilizzo prevalente delle sfumature, le linee infatti hanno un’importanza solo se utilizzate per dividere due zone con sfumature molto simili. Non prevede utilizzo di colore alcuno, nemmeno il bianco, in altri casi utilizzato per i punti luce. Ogni parte del corpo è adatta per un tatuaggio di questo tipo, c’è chi però predilige gambe e braccia per soggetti come la payasa o soggetti religiosi, in modo tale da sfruttare la schiena per illustrazioni più ampie e cariche di significato.

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Fonte immagine: inviata da @francescofrigenti_tats (Instagram)

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