Origami: la storia di un’arte antica

Origami: la storia di un'arte antica

L’arte di piegare la carta in giapponese è chiamata ori-gami (oru piegare e kami carta). Per quanto sia un’arte che nasce in Giappone e il termine sia dunque giapponese, l’origami inizialmente è una tradizione anche cinese e utilizzata tra gli arabi.

L’invenzione della carta risale circa al 105 d.C. in Cina, la carta è un materiale che ha il pregio di poter essere piegato e ripiegato molte volte, riuscendo a mantenere la piega, se così si può dire. Allora, i giapponesi iniziarono ad utilizzare questo materiale per creare una nuova forma d’arte. Per quanto non ci sia una data precisa per definire l’inizio di quest’arte, possiamo dire per certo che ha una nascita molto antica. Sappiamo però che un monaco buddista portò la tecnica per la fabbricazione della carta in Giappone nel 610 d.C.
Probabilmente uno degli esempi più antichi è un pezzo di carta pieghettato in modo tale da formare un tappo per coprire la bottiglia del sakè, usato per un particolare rito augurale durante le cerimonie nuziali. Si facevano modelli stilizzati che rappresentano una farfalla maschio (o-cho) e una farfalla femmina (me-cho) e si applicavano al collo di due bottiglie di sakè.

Inizialmente, l’origami era utilizzato principalmente per scopi religiosi, come la creazione di figure di animali per cerimonie Shinto. Successivamente, l’origami divenne una forma d’arte popolare tra le classi nobili e poi tra le persone comuni.
Nel corso dei secoli, fino al principio del XVIII secolo, le tecniche e le tradizioni di piegatura della carta vennero tramandate di generazione in generazione fin quando iniziano a venire pubblicati i primi testi con le istruzioni e gli schemi di piegatura.

L’arte dell’origami inizia lentamente a diffondersi anche nel resto del mondo e in Europa, soprattutto Spagna e Italia. Infatti, nel Rinascimento la tecnica dell’origami viene utilizzata per abbellire e impreziosire le tavole e i banchetti, i tovaglioli iniziano ad essere piegati e posti in una maniera totalmente nuova, come per esempio a forma di ventaglio.

Oggi, l’origami è utilizzato in molte applicazioni diverse, tra cui l’arte, la scienza, l’ingegneria e la medicina. L’origami ha anche un impatto sulla tecnologia moderna, come dimostrato dalla creazione dei pannelli solari pieghevoli e dei modelli matematici utilizzati nella progettazione di grattacieli e ponti.

L’origami diventa dunque un’arte vera e propria, una forma di evasione dalla realtà che aiuta a combattere l’ansia e lo stress. È una forma libera di espressione, capace di dare una nuova dimensione alla propria creatività.

Inoltre, l’origami è diventata un’attività sempre più popolare e accessibile a chiunque grazie alla disponibilità di tutorial online e di libri di istruzioni che insegnano le tecniche di base e mostrano come creare modelli complessi.
Grazie alla sua bellezza, alla sua accessibilità e alle sue applicazioni pratiche, l’origami è diventato un’arte globale e un’attività popolare che continua a ispirare e affascinare le persone in tutto il mondo.

 

Fonte immagine: Pixabay

A proposito di Elisabetta Giordano

Sono Elisabetta Giordano, ho 23 anni e vivo a Napoli da 4 anni. Originariamente sono del capoluogo di regione più alto d’Italia, Potenza, in Basilicata. Studio Arabo e Spagnolo presso l’università degli studi di Napoli “L’Orientale” e lavoro presso un bar. Scrivo di qualsiasi cosa da quando sono bambina, diciamo che è una mia passione.

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