Presepe napoletano: storia, origine e caratteristiche

Presepe napoletano: storia, origine e caratteristiche

Il presepe napoletano rappresenta una tradizione di grande importanza storica e culturale che affonda le sue radici nel tessuto stesso dell’Italia. Questa straordinaria espressione artistica natalizia è una testimonianza vivente del passato, offrendo uno sguardo unico sulla rappresentazione della Natività e sul contesto storico e culturale in cui ha avuto origine.

Le origini storiche del presepe

La tradizione del presepe ha una storia profonda e affascinante, che parte da un’intuizione spirituale per diventare una forma d’arte complessa e amata in tutto il mondo.

San Francesco e il presepe di Greccio

Si crede comunemente che il celebre San Francesco d’Assisi sia stato l’inventore di questa meravigliosa rappresentazione, portando alla luce una nuova forma di adorazione nel 1223. Come narra il suo biografo Tommaso da Celano, l’anno precedente San Francesco si recò in pellegrinaggio a Betlemme. L’esperienza lo colpì così profondamente da volerla ricreare in Italia. A causa del divieto di rappresentazioni sacre nelle chiese, Papa Onorio III gli concesse di celebrare una messa in una grotta naturale a Greccio. Quella notte, la grotta fu illuminata da fiaccole e al suo interno furono posti una mangiatoia con della paglia, un bue e un asino. Sebbene non fosse un presepe vero e proprio, questo evento avvicinò la Natività alla vita delle persone comuni.

Il primo presepe scolpito e l’influenza di San Gaetano

Il primo presepe con statuette scolpite risale al 1283 ed è opera di Arnolfo di Cambio. Si tratta di un capolavoro composto da otto statuette in marmo che raffigurano la Natività e i Re Magi, ancora oggi ammirabile nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Verso il 1500, San Gaetano di Thiene ebbe un ruolo significativo nell’evoluzione della tradizione, introducendo personaggi secondari e “profani” come osti, venditori e artigiani, dando il via al presepe popolare come lo conosciamo.

Il secolo d’oro del presepe napoletano

Il XVII e il XVIII secolo rappresentano un periodo d’oro per il presepe napoletano. Durante questo periodo, gli artisti napoletani diedero vita a una straordinaria varietà di personaggi e dettagli. Furono introdotte scene di vita quotidiana, nuovi personaggi come venditori di frutta, mendicanti e popolane, e la rappresentazione divenne sempre più realistica e coinvolgente, specchio della vibrante vita della Napoli barocca.

San Gregorio Armeno: il cuore del presepe napoletano

San Gregorio Armeno a Napoli, conosciuta anche come “la via dei presepi”, rappresenta l’epicentro della creatività e della tradizione presepiale. Durante tutto l’anno i visitatori possono immergersi in questo incantevole mondo, ammirando le vetrine delle botteghe artigiane. Ogni artigiano è un custode di segreti tramandati da generazioni, ma anche un innovatore. Le statuine, realizzate con terracotta, legno e tessuti, riflettono le espressioni più genuine dell’umanità, mentre i paesaggi sono arricchiti da dettagli minuziosi.

  • Indirizzo: Via San Gregorio Armeno, 80138 Napoli NA
  • Orari: Le botteghe sono generalmente aperte tutti i giorni, dalle 9:30 alle 19:30, ma gli orari possono variare.
  • Consiglio del local: il periodo migliore per visitare la via è tra settembre e novembre, quando le botteghe sono piene di novità ma la folla natalizia non è ancora arrivata. A dicembre la strada diventa quasi impraticabile.

Cosa vedere e comprare

Oltre alle statuine della Sacra Famiglia, a San Gregorio Armeno si trova di tutto per costruire un presepe completo: strutture in sughero, casette, “minuterie” (piccoli oggetti come cesti di frutta, attrezzi, cibo) e meccanismi per animare la scena (mulini, fontane). Tra le botteghe più famose ricordiamo la storica Bottega Ferrigno e l’arte dei Fratelli Capuano.

Quanto costa un presepe napoletano?

I prezzi variano enormemente in base alla qualità, ai materiali e alla fama dell’artigiano. Ecco una stima indicativa.

Elemento Fascia di Prezzo Indicativa
Pastore semplice (produzione seriale) 5 € – 15 €
Pastore artigianale in terracotta 30 € – 150 €+
Struttura piccola in sughero (“scoglio”) 50 € – 200 €

I simboli del paesaggio nel presepe

Ogni elemento scenografico nel presepe napoletano ha un significato profondo.

  • Paesaggio: montuoso e con sentieri tortuosi, rappresenta la discesa nelle tenebre prima di raggiungere la luce della Natività.
  • Pozzo: rappresenta il collegamento con le forze oscure e il male.
  • Fontana: spesso associata alla figura di Maria, simboleggia l’acqua purificatrice e la vita.
  • Ponte: è un passaggio simbolico tra il mondo dei vivi e l’ignoto.
  • Mulino: con le sue pale rotanti, simboleggia il tempo che scorre e che si rinnova nella notte di Natale.
  • Fiume: rappresenta il tempo (passato, presente, futuro) e il liquido amniotico, simbolo di nascita.
  • Locanda: rappresenta i peccati del mondo, un luogo di perdizione che rifiuta di accogliere la Sacra Famiglia.

I personaggi principali e il loro significato

Oltre alla Sacra Famiglia, il presepe napoletano è popolato da una moltitudine di personaggi, ognuno con un ruolo preciso.

  • Benino: è il pastorello dormiente. La leggenda vuole che l’intero presepe sia un suo sogno. Simboleggia l’umanità in attesa della rivelazione divina.
  • Pastore della Meraviglia: a braccia aperte davanti alla grotta, rappresenta lo stupore dell’uomo di fronte al sacro.
  • I Re Magi: rappresentano il viaggio del mondo intero che si ferma per adorare il Salvatore.
  • Le lavandaie: simboleggiano le levatrici che assistono la Vergine e la purezza di Maria.
  • La zingara: è una figura profetica. Tiene in mano dei chiodi, prefigurando la futura Crocifissione e quindi la salvezza.
  • Il cacciatore e il pescatore: rappresentano la dualità tra vita e morte e il ciclo dell’esistenza.
  • Ciccibacco: retaggio del dio pagano Bacco, rappresenta il confine tra sacro e profano, la vittoria del Cristianesimo sul Paganesimo.

Eduardo De Filippo e il presepe in teatro

Eduardo De Filippo ha reso immortale la tradizione del presepe con la sua celebre commedia “Natale in Casa Cupiello“. Scritta nel 1931, l’opera mette in scena la preparazione quasi ossessiva del presepe da parte del protagonista, Luca Cupiello, e le tragicomiche dinamiche familiari. La famosa domanda “Te piace ‘o presepe?” è diventata un simbolo della passione e dell’importanza culturale di questa tradizione.

Domande Frequenti (FAQ)

Quando si inizia a fare il presepe a Napoli?
Tradizionalmente, il presepe si allestisce l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione, e si completa la notte del 24 dicembre con la deposizione del Bambino Gesù nella mangiatoia.

Perché nel presepe napoletano ci sono personaggi famosi come calciatori o politici?
È una tradizione ironica e moderna. Aggiungere la statuina del personaggio dell’anno (sportivo, politico, dello spettacolo) è un modo per “attualizzare” la scena, mescolando il sacro con il profano e commentando in modo satirico gli eventi dell’anno appena trascorso.

Qual è la differenza tra un pastore di terracotta e uno “vestito”?
Il pastore classico è interamente in terracotta dipinta. Il “pastore vestito” o “da vestire” è un manichino in fil di ferro e stoppa con testa, mani e piedi in terracotta o legno. Il corpo viene poi abbigliato con stoffe pregiate, una tecnica tipica del presepe settecentesco.

Fonte immagine: Pixabay

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