Il presepe: etimologia, storia, origine e curiosità

Il presepe: etimologia, storia, origine e curiosità

Ti sei mai chiesto da dove deriva la parola “presepe”? Oppure quando e dove è nato il primo presepe? Ecco tutte le risposte e tanto altro!

Etimologia e significato

Il termine presepe, o presepio, deriva dal latino praesaepe o praesepium, ovvero mangiatoia, composto di prae (innanzi/davanti) e saepes (recinto per custodire ovini e caprini). Utilizzato in Italia, Ungheria, Portogallo e Catalogna, il termine designa nell’uso comune la rappresentazione plastica della nascita di Gesù che si fa nelle chiese e nelle case, nelle festività natalizie, riproducendo le scene della Natività e dell’Adorazione dei Magi. Il presepe viene allestito in tutti i paesi cattolici del mondo, sebbene alcuni di questi utilizzino nomi diversi per designarlo.

Nascita  del primo presepe (chi ha inventato il presepe?)

La tradizione pittorica di raffigurare la Natività nelle chiese nel periodo natalizio e le sacre rappresentazioni delle liturgie celebrate nel medioevo furono seguite dalla rappresentazione tridimensionale della Natività ad opera di San Francesco D’Assisi nel 1223 a Greccio, un pittoresco paesino situato nelle colline vicino Rieti, in Italia. Tuttavia, va notato che la diffusione del presepe va oltre i confini italiani, in quanto una tradizione simile si è sviluppata in Ungheria, Portogallo e Catalogna.

San Francesco D’Assisi, figura di grande importanza nel contesto della tradizione presepiale, desiderava veicolare il messaggio della Natività in un modo più tangibile e coinvolgente. La sua geniale idea di una rappresentazione vivente fu una pietra miliare nella storia del presepe. Va sottolineato, comunque, che inizialmente questa rappresentazione non comprendeva la presenza di Gesù Bambino, San Giuseppe e la Vergine Maria. Invece, San Francesco celebrò la Messa all’interno di una grotta, posta sopra una mangiatoia, con l’asino e il bue come spettatori, per illustrare visivamente la storia della nascita di Gesù.

La nascita del presepe vivente

Il 25 dicembre del 1223, nella piccola città di Greccio, San Francesco D’Assisi creò il primo presepe vivente della storia. Questo evento segnò un punto di svolta nella tradizione presepiale e sottolineò l’importanza di rappresentare la Natività in modo interattivo e partecipativo. Sebbene l’allestimento iniziale non avesse ancora tutti i personaggi chiave come il Bambino Gesù, San Giuseppe e la Vergine Maria, il presepe vivente di Greccio si affermò come una forma innovativa e coinvolgente di rappresentazione della Natività. 

Presepi viventi in italia: i più importanti

Il presepe vivente è una tradizione che si estende ben oltre i confini di Napoli, esplorando diverse regioni italiane con la sua rappresentazione vivida della vita quotidiana di un tempo. Ecco alcuni notevoli presepi viventi in varie regioni d’Italia.

Il presepe vivente di Alberobello, in Puglia: Questo spettacolo suggestivo si svolge nelle pittoresche stradine di Alberobello, in provincia di Bari. Qui, i caratteristici trulli prendono vita grazie a bravi figuranti che si mettono all’opera come calzolai e tessitori dell’epoca passata. Il paesaggio viene trasformato in un’ambientazione ottocentesca, illuminata da torce e lumi a petrolio. Ogni anno, il percorso si ispira a un tema diverso, coinvolgendo più di duecento figuranti volontari che animano il bellissimo paese.

Il presepe di Vaccheria, in Campania: Nella provincia di Caserta, a Vaccheria, si può fare un viaggio nel passato attraverso un percorso di due chilometri che attraversa il borgo e il bosco circostante. La vita quotidiana dell’epoca viene riprodotta in scene fedeli alla tradizione napoletana, con magnifici costumi settecenteschi. Ogni scena è accuratamente diretta, prendendo ispirazione da fonti storiche, dai bozzetti originali per i costumi realizzati a mano con tessuti di San Leucio, fino ai dettagli dei telai antichi. È uno spettacolo di folclore imperdibile.

Il presepe di Genga, nelle Marche: Questo straordinario presepe è situato nelle Grotte di Frasassi, a Genga, in provincia di Ancona. Si tratta del presepe più esteso al mondo, con 300 personaggi che si muovono su una superficie di 30.000 metri quadrati. Lungo il sentiero che conduce alla Natività, pastori, pescatori e contadini lavorano diligentemente, mentre verso la grotta naturale del Santuario di Frasassi, si concentrano falegnami, fornai, calzolai, scultori, vasai, cestai, ricamatrici e tessitrici, tutti impegnati nei loro mestieri tradizionali con gli strumenti antichi.

Il presepe di Montefiore Conca, in Emilia Romagna: Questo pittoresco borgo, dominato dalla maestosa rocca dei Malatesta, fornisce lo scenario ideale per un suggestivo presepe. Gli abitanti di Montefiore Conca preparano con passione questo presepe molto atteso, con un percorso segnato da stradine che attraversano il borgo e creano un’atmosfera ricca di profumi tipici dell’epoca. Si possono sentire l’odore del pane appena sfornato, dell’incenso e delle spezie del mercato, tutto unito al fumo dei fuochi. Le scene rappresentano la vita quotidiana di vari mestieri, come falegnami, ciabattini, battifalce, boscaioli, scultori, orafi e molti altri.

Il presepe di Equi Terme, in Toscana: Equi Terme è un affascinante borgo della Lunigiana, in provincia di Massa-Carrara, dove si tiene uno dei presepi viventi più tradizionali della regione. Lungo un percorso suggestivo, il borgo si illumina di torce e candele mentre si cammina verso l’ingresso delle Grotte di Equi, dove viene rappresentata la Natività in tutta la sua celebrità.

La diffusione della tradizione

Dalla sua creazione a Greccio, la tradizione del presepe si diffuse rapidamente in Italia e oltre i suoi confini. Altre regioni italiane iniziarono ad adottare questa pratica, aggiungendo progressivamente nuovi elementi e personaggi al presepe vivente. Un importante sviluppo fu l’introduzione di figure rappresentanti Gesù Bambino, San Giuseppe e la Vergine Maria nella scena, che divennero parte essenziale di ogni presepe successivo.

Il primo presepe completo con tutti i personaggi, come lo conosciamo oggi, è conservato nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Questo capolavoro presepiale risale al 1283 ed è stato realizzato da Arnolfo di Cambio. In esso sono presenti la Natività e i Magi, tra gli altri, e rappresenta un punto di riferimento nella storia della tradizione presepiale.

L’importanza della tradizione a Napoli

I presepi napoletani rappresentano una straordinaria testimonianza della tradizione presepiale italiana, incarnando non solo oggetti decorativi ma veri e propri capolavori culturali e artistici con radici profonde nella storia e nella devozione popolare.

Il presepe di via dell’Anticaglia: Questo presepe è esposto al pubblico e accoglie offerte che poi vengono destinate ai poveri. Situato in via dell’Anticaglia, si presenta come un museo a cielo aperto e rappresenta una tradizione artigianale autentica e spontanea che si fonda sull’immaginario collettivo.

Il presepe di don Placido: Questo presepe si trova accanto al Largo dei ss. Marcellino e Festo ed è legato a una forte devozione affettiva. Placido Baccher, noto come l'”Apostolo di Maria,” ebbe un sogno profetico della Madonna che gli predisse la liberazione da un’ingiusta prigionia. In seguito, realizzò un’immagine mariana dell’Immacolata Concezione e pastori a grandezza naturale per il presepe. Questo presepe rappresenta una Natività con un profondo sentimento familiare e umano.

Il presepe di Santa Chiara: Questo presepe settecentesco si trova nel Chiostro di Santa Chiara ed è un capolavoro aristocratico. La Natività è al centro e i pastori sono scolpiti da importanti artisti dell’epoca. Questo presepe offre una profondità paesaggistica e ritrae la vita quotidiana con espressioni vivide, rendendo Napoli un paradiso abitato da poveri diavoli.

I presepi della Chiesa di santa Marta: Questi presepi sono esposti nella chiesa barocca situata tra vico San Sebastiano e Spaccanapoli. Ogni anno, presentano il virtuosismo scultoreo di pastori contemporanei e scenette realistiche. In particolare, un dettaglio affascinante è una grotta fiammeggiante sotto la Natività, rappresentante anime pezzentelle in attesa di redenzione.

Il presepe Cuciniello: Questo presepe, sebbene finanziato dall’aristocrazia e dalla borghesia, è considerato un patrimonio storico-artistico. Michele Cuciniello ha contribuito a farlo rivivere come parte di una tradizione più ampia. Questo presepe simbolizza il valore storico e artistico, con un’attenzione minore all’immaginario popolare.

San Gregorio Armeno, la via dei Presepi 

San Gregorio Armeno, una stradina dalle antiche radici romane, rappresenta un autentico viaggio nel tempo a Napoli. Questa via, originatasi attorno a un tempio romano dedicato alla Dea Cerere, venerata per la fertilità e la terra, è divenuta il cuore pulsante della tradizione presepiale napoletana, un’arte che ha conquistato il mondo.

Nell’antichità, i cittadini portavano come offerte votive al tempio piccole statuette di terracotta, un gesto che ha ispirato la nascita di un vivace quartiere di artigiani specializzati. Nel X secolo, sulle antiche fondamenta romane, sorse un monastero che diede riparo a monache scampate alle persecuzioni iconoclaste di Costantinopoli. In questo monastero, trovarono riposo le reliquie di San Gregorio, vescovo d’Armenia, segnando così un nuovo capitolo nella storia della via.

Con la diffusione del cristianesimo e l’idea di rappresentare la Natività, gli artigiani locali abbandonarono gradualmente le statuette votive per dedicarsi alla creazione di personaggi tratti dai Vangeli cristiani. Questa svolta segnò l’inizio della rinomata tradizione del presepe napoletano.

Verso la metà del Settecento, San Gregorio Armeno acquisì la fama di “la via dei Presepi” grazie ai maestri artigiani che, ancora oggi, realizzano con maestria statuette dettagliate. Qui è possibile trovare una vasta selezione di materiali per costruire ex novo il proprio presepe o per aggiungere pezzi pregiati a quelli esistenti. I prezzi variano a seconda della complessità e delle dimensioni delle statuette, partendo da circa 35-45 € per le creazioni più semplici, sempre caratterizzate da una cura e una precisione straordinarie. Per modelli più complessi e di maggiori dimensioni, le cifre possono essere più elevate.

Il periodo ideale per visitare San Gregorio Armeno è durante la stagione natalizia, quando le botteghe espongono al mondo le loro opere d’arte realizzate a mano da abili artigiani. Tuttavia, la via è aperta tutto l’anno, con molte botteghe sempre accessibili, il che consente ai visitatori di ammirare il lavoro degli artigiani e le loro creazioni in qualsiasi momento. Nei mesi più tranquilli, la strada è meno affollata, offrendo l’opportunità di osservare gli artigiani al lavoro e di esplorare le creazioni con calma e serenità.

San Gregorio Armeno è il cuore palpitante del presepe a Napoli, un luogo dove la storia si intreccia con l’arte, la devozione si fonde con la creatività e la tradizione si rinnova con ogni statuetta scolpita a mano. È un luogo che incanta i sensi e l’anima, un’autentica esperienza napoletana che merita di essere vissuta.

Aninussi o Puellari, figure tipiche del presepe siciliano

Nel contesto del presepe siciliano, due figure peculiari e affascinanti sono gli “Aninussi” o “Puellari“. Questi piccoli pastori, spesso rappresentati come bambini o giovani contadini, sono un elemento iconico del presepe tradizionale siciliano. La loro presenza aggiunge un tocco di autenticità e semplicità alla scena del presepe. Gli Aninussi sono soliti rappresentare la parte più umile e genuina della società, testimoniando la vita rurale dell’isola. Vestiti con abiti tradizionali e dotati di strumenti agricoli come zappe e cesti, essi raffigurano la fatica dei campi e la vita quotidiana dei contadini. La loro presenza nel presepe sottolinea l’importanza della semplicità e dell’umiltà nelle celebrazioni natalizie, ricordandoci le radici profonde di questa tradizione che risale a secoli fa.

Nel cuore del presepe siciliano, gli Aninussi incarnano una profonda connessione tra la sacralità del Natale e la vita quotidiana dell’isola. Essi sono testimoni delle tradizioni agricole e pastorali della Sicilia, dove l’agricoltura e la pastorizia sono state per lungo tempo pilastri dell’economia locale. La loro presenza rappresenta un omaggio alla forza lavoro e alla semplicità dei contadini siciliani, che hanno plasmato la terra con impegno e dedizione. Queste figure incarnano l’essenza della vita rurale e la devozione al mistero della Natività.

Nei presepi siciliani, gli Aninussi spesso condividono lo spazio con altre figure, come pastori, pescatori e mercanti. La loro presenza contribuisce a creare una scena vivace e autentica, in cui ogni personaggio ha un ruolo specifico nella narrazione del Natale. Oltre a essere figure decorative, gli Aninussi simboleggiano l’umanità che si unisce per celebrare la nascita di Gesù Cristo, ricordandoci che il vero significato del Natale risiede nella condivisione, nell’umiltà e nell’amore verso il prossimo.

Come costruire un presepe fai da te?

Creare un presepe fai da te è un appassionante progetto creativo che richiede pianificazione e attenzione ai dettagli. La prima fase cruciale consiste nell’allestire la struttura su cui posizionerai il tuo presepe artigianale. La scelta del luogo è fondamentale e avrà un impatto sull’aspetto generale della tua creazione. Devi decidere attentamente le dimensioni della base, considerando il numero di statuette che vuoi includere e le scene che desideri rappresentare nel tuo presepe fatto in casa su più livelli. La base dovrebbe avere dimensioni adeguate, considerando anche le dimensioni delle statuette in tuo possesso.

Una volta che hai stabilito le dimensioni della base, puoi segnare dei punti di riferimento per stabilire dove posizionare le diverse scene nel tuo presepe artigianale. Un buon punto di partenza è la capanna, che dovrebbe essere collocata in modo evidente rispetto alle altre scene.

Puoi anche optare per la creazione di un presepe su più livelli, aggiungendo altezza alla tua composizione. In tal caso, dovrai preparare dei supporti per i piani superiori del tuo presepe fatto in casa.

Per creare le abitazioni del tuo presepe fatto in casa, è necessario costruirne lo scheletro che le renda stabili e funzionanti. Assicurati che le case siano ben sostenute senza influire sulle strutture dei piani superiori se hai optato per un presepe su più livelli. Puoi utilizzare materiali come rametti di legno o cilindri di supporto incollati saldamente alla base.

Successivamente, ritaglia i tetti delle case del presepe fai da te da materiale spesso e resistente. Puoi personalizzare la forma dei tetti, ad esempio a falda con tegole.

Una volta completate le strutture di base del tuo presepe artigianale, puoi passare alla decorazione. Aggiungi alberi, muschio e altre decorazioni per creare un’ambientazione realistica nel tuo presepe fai da te.

Il passo successivo nel tuo presepe fatto in casa è la colorazione. Puoi utilizzare una varietà di materiali per dipingere il tuo presepe fai da te. Questa è l’opportunità per esprimere la tua creatività e dare vita alle scene del tuo presepe artigianale.

Infine, puoi aggiungere luci al tuo presepe artigianale per renderlo ancora più suggestivo. Assicurati di utilizzare luci di alta qualità e posizionale in modo che i fili siano ben nascosti. Le luci creeranno un’atmosfera magica per il tuo presepe fatto in casa.

Simboli e personaggi del presepe

I simboli presenti all’interno del presepe provengono da una varietà di fonti, tra cui il racconto evangelico, l’iconografia dell’arte sacra e i Vangeli apocrifi. Ogni simbolo ha un significato speciale nella rappresentazione della Natività. Di seguito, alcuni dei simboli più importanti:

  • Il manto azzurro di Maria: Rappresenta il cielo, simboleggiando la sacralità e la divinità della madre di Gesù.

  • Il manto dimesso di Giuseppe: Simboleggia l’umiltà di San Giuseppe, il padre putativo di Gesù.

  • Il bue e l’asinello: Questi animali, presenti nella grotta di Greccio, simboleggiano rispettivamente gli ebrei e i pagani. La loro presenza riscalda il corpo del Bambino Gesù.

  • La grotta: Un simbolo mistico e religioso per molti popoli mediorientali, la grotta rappresenta anche un antico simbolo cosmico. Rappresenta il luogo dove si trovano le acque primordiali che portano alla nascita e alla rinascita.

  • I Magi: Questi personaggi incarnano le ambientazioni esotiche e simboleggiano le tre popolazioni del mondo conosciute all’epoca: Europa, Asia e Africa. Inoltre, rappresentano anche le tre età dell’umanità. Papa Leone Magno stabilì che i Re Magi fossero tre (Melchiorre, Baldassarre e Gaspare), con un decreto papale. Tradizionalmente, i Magi vengono posti nel presepe il giorno dell’Epifania o della Candelora. I loro doni portano significati profondi: la mirra rappresenta l’umanità di Gesù, l’incenso la sua divinità e il suo sacerdozio eterno, l’oro la sua regalità.

  • I pastori: Questi rappresentano l’umanità da redimere. La loro presenza sottolinea l’importanza dell’accoglienza del Messia da parte di persone comuni.

  • Gesù: Al centro del presepe, Gesù è il Figlio di Dio fatto uomo, il salvatore di tutti i popoli. La sua nascita è celebrata nella notte tra il 24 e il 25 dicembre, quando viene collocato nella mangiatoia.

  • La stella cometa: Anche se non è stata menzionata precedentemente, la stella cometa è un elemento fondamentale. Questa stella guida i Magi verso la Natività e simboleggia la luce divina che ha illuminato il cammino verso il Messia.

  • Angeli: Gli angeli sono spesso inclusi nella scena del presepe, annunciando la buona novella della nascita di Gesù agli uomini. La loro presenza aggiunge un elemento di spiritualità e divinità alla rappresentazione.

  • Oltre i simboli evangelici: È importante notare che i simboli presenti nel presepe possono variare leggermente in base alla tradizione e alla regione. Alcuni presepi includono elementi aggiuntivi o personaggi che sono particolari a una cultura specifica o a una storia particolare. Questi dettagli rendono ogni presepe unico.

Utilizzo contemporaneo del presepe

Oltre a essere una tradizione religiosa, il presepe è ancora oggi un elemento centrale delle celebrazioni natalizie in molte parti del mondo. Famiglie, comunità e chiese allestiscono presepi come parte delle festività. Spesso, i presepi sono posti in luoghi di rilievo nelle città, consentendo a tutti di ammirarli e riflettere sulla storia della Natività.

Altri simboli natalizi 

Appena scatta novembre, veniamo travolti dalle immagini di alberi di Natale, palline e luci decorative, ghirlande, agrifogli e presepi. Ma quali sono i significati che si celano dietro questi simboli natalizi e perché sono diventati così riconducibili alla festività di dicembre? Scopriamolo insieme.

Oltre al presepe, esistono altri importanti simboli del Natale che arricchiscono il nostro mondo durante questa meravigliosa stagione. Uno di essi è l’albero di Natale, che che sia un vero abete o uno artificiale, non può mancare nelle nostre case, con le sue decorazioni colorate e le centinaia di luci che lo avvolgono. Decorare l’albero diventa un modo per passare del tempo con la propria famiglia e non fa altro che aumentare lo spirito natalizio che ci portiamo dietro fino alla fine di dicembre. Nella tradizione pagana, l’albero è il simbolo della vita, della rinascita e dell’eternità. Nella tradizione cristiana, invece, il significato resta lo stesso ma è collegabile a Cristo, a ciò che non muore mai.

Le stelle, che siano stelle dorate, argento o multicolori, sono un elemento essenziale nelle decorazioni natalizie. Queste stelle illuminano le strade delle nostre città, completano l’allestimento dei presepi e sono il pezzo forte dei nostri alberi di Natale. Il loro significato è connesso al fatto che, secondo le credenze cristiane, una stella cometa apparve in cielo la notte della nascita di Gesù bambino. Venne chiamata la “Stella di Betlemme” e permise ai re Magi di raggiungere colui che sarebbe diventato il Re dei Giudei.

Un altro simbolo natalizio molto diffuso è la Stella di Natale, nota anche come Poinsettia. Questa pianta, originaria del Messico, è immancabile nelle nostre case e tra i regali da fare ad amici e parenti. Rappresenta la rinascita e la serenità, augurando prosperità per i mesi avvenire. Nella tradizione cristiana, le sue foglie ricordano le corone di spine che coprivano il capo di Gesù prima della sua morte, mentre le bacche rosse simboleggiano il sangue versato.

L’agrifoglio è protagonista delle ghirlande natalizie e dei simboli natalizi. Questa pianta, con le sue foglie verde scuro e bacche rosse, scaccia via gli spiriti maligni ed è portatrice di fortuna. Nella tradizione pagana, simboleggia l’avvento della stagione invernale e rappresenta un augurio per il nuovo anno.

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Fonte immagine: Pixabay

A proposito di Rosalba Rea

Sono Rosalba, amo leggere e imparare cose nuove. Scrivere poesie è sempre stata la mia passione più grande.

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