I sorrisi nell’arte sono meno presenti di quanto si possa pensare. Ciò è una conseguenza di più cause, in quanto bisogna considerare che, per quanto riguarda i ritratti, il tempo necessario al pittore per realizzarli era molto e per questo era impossibile per il soggetto mantenere quell’espressione senza sembrare innaturale. In più, nell’Europa del diciassettesimo secolo gli aristocratici ritenevano che sorridere e mostrare i denti fosse una caratteristica delle classi inferiori, dei comici e dei teatranti; a questo si aggiungeva una condizione di igiene dentale generalmente precaria che si preferiva non esibire. Alcuni sorrisi, però, sono stati ritratti e passati alla storia. Ecco i 5 sorrisi più belli nell’arte.
Indice dei contenuti
Opera e soggetto | Aggettivo per il sorriso |
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La Gioconda (Lisa Gherardini) | Enigmatico, mutevole, sfumato |
La Primavera (Flora) | Gentile, allegorico, primaverile |
Dittico Marilyn (Marilyn Monroe) | Iconico, seriale, mediatico |
Amor vincit omnia (Cupido) | Astuto, innocente, provocatorio |
Dama con ventaglio (Modella ignota) | Sicuro, moderno, seducente |
1. La Gioconda
Tanto enigmatico quanto bello, il primo sorriso nell’arte a cui si pensa è quello della Monna Lisa, detta anche La Gioconda, dipinto da Leonardo da Vinci e oggi conservato al Museo del Louvre di Parigi. Si tratta dell’olio su tavola forse più famoso del mondo ed è il ritratto di Lisa Gherardini, una donna nobile e moglie del commerciante di tessuti fiorentino Francesco del Giocondo. Il quadro è considerato un capolavoro per il paesaggio alle spalle della donna, ritenuta una grandiosa visione geologica, e per l’uso della luce. Ciò che ha catturato i critici e il pubblico è però il viso della donna. Proposta di tre quarti, ha la parte centrale del volto illuminata mentre il capo è coperto da un velo che rende sfumati i contorni della figura, così da fonderla con il paesaggio. I lati della bocca e gli angoli degli occhi sono sfumati e sono il punto focale che ha dato vita a molteplici interpretazioni. In particolare, alcuni si chiedono se il suo sia davvero un sorriso; secondo altri, la sua espressione sembra cambiare in base alla posizione dell’osservatore, un effetto dovuto alla percezione della nostra visione periferica. Altri critici, invece, hanno visto nel sorriso della Monna Lisa una malinconia nascosta dalle norme sociali.
2. La Primavera
Un altro sorriso molto bello è quello del personaggio di Flora ne La Primavera dipinta da Sandro Botticelli. L’opera fu commissionata da Pier Francesco de’ Medici e rappresenta diversi personaggi mitologici in una radura. La lettura dell’opera è da destra verso sinistra: il primo personaggio che si incontra è Zefiro, divinità del vento di ponente, che sta per afferrare la ninfa Clori, dalla cui bocca pendono dei fiori. Il terzo personaggio in realtà è Clori stessa, rappresentata però in un’altra forma. Secondo la leggenda, infatti, Zefiro la tramutò nella dea della primavera Flora; Botticelli ha quindi dipinto due volte lo stesso personaggio nella stessa tavola. Flora sorride, indossa una lunga veste ornata di fiori e sparge boccioli intorno a lei. L’opera è esposta alla Galleria degli Uffizi.
3. Dittico Marilyn
Un sorriso famosissimo nell’arte e nel cinema è quello di Marilyn Monroe, rappresentato nel Dittico Marilyn realizzato da Andy Warhol, uno dei maggiori esponenti della pop art. L’opera si trova al museo Tate Modern di Londra. Il dittico è stato realizzato nel 1962, poco dopo la scomparsa dell’attrice: questo è costituito da due tele affiancate ed è stato realizzato con la tecnica di stampa detta serigrafia. Warhol scelse di usare una foto di Marilyn sorridente scattata per il lancio pubblicitario del film Niagara del 1953. L’immagine si ripete 50 volte in 5 righe e 10 colonne e una metà delle foto, quelle del lato sinistro, è a colori mentre l’altra è in bianco e nero. Secondo alcuni critici, le foto di Marilyn Monroe sorridente con colori accesi simboleggiano la sua immagine pubblica e la sua vitalità, mentre le foto in bianco e nero simboleggiano la caducità della vita e la morte.
4. Amor vincit omnia
Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, è autore dell’olio su tela Amor vincit omnia, realizzato all’inizio del 1600 e attualmente conservato alla Gemäldegalerie, parte dei Musei statali di Berlino. L’amore vincitore è rappresentato come un giovane nudo alato che allude alla figura di Cupido. Egli ha in mano delle frecce e sul pavimento, ai suoi piedi, si vedono alcuni oggetti: un globo stellato, un violino, un liuto, un’armatura. Questi oggetti rappresenterebbero le attività umane come l’astronomia, la musica e la guerra, tutte vinte dall’amore. Il giovane ha un sorriso che esprime sia innocenza che furbizia; secondo alcuni è anche provocatorio mentre, con un piede, quasi calpesta uno degli oggetti.
5. Dama con ventaglio
Tra i sorrisi più belli nell’arte vi è quello della Dama con ventaglio, ultimo ritratto dipinto da Gustav Klimt agli inizi del Novecento e una delle sue ultime opere prima della morte nel 1918. Conservato al museo Belvedere di Vienna, il quadro si distingue per la sua modernità. Non si sa chi sia la modella, ma quella rappresentata è una giovane donna sorridente che appare sicura di sé. Ella ha i capelli raccolti, la spalla scoperta, indossa una veste di foggia orientale e tiene in mano un ventaglio che copre il seno nudo, in un gesto che è al contempo di pudore e di seduzione.
Fonte immagine in evidenza: Pixabay
Fonti immagini opere: La Gioconda – Wikipedia; La Primavera – Wikipedia; Dittico Marilyn – Pixabay; Amor vincit omnia – Wikipedia; Dama con ventaglio – Wikipedia
Articolo aggiornato il: 08/09/2025