Cos’è un prosimetro: prosa e versi un’alternanza che affascina

prosimetro

Il prosimetro, dal latino prosimetrum, è un genere letterario caratterizzato dall’alternanza strutturata di sezioni in prosa e componimenti in versi. Questa forma ibrida permette agli autori di combinare la narrazione e la spiegazione della prosa con l’intensità lirica ed emotiva della poesia.

È un genere raro nella letteratura, nato forse con intenti parodici verso la poetica tradizionale. I primi esempi noti sono infatti le satire menippee, ma la sua evoluzione lo ha portato a diventare uno strumento espressivo di grande raffinatezza, capace di esplorare la psicologia dei personaggi e di guidare il lettore attraverso diversi livelli di interpretazione.

Che cos’è il prosimetro: funzione di prosa e versi

Grazie al prosimetro, le parole si pongono su due piani temporali e linguistici differenti. L’alternanza tra prosa e versi crea un’unità che non distoglie l’attenzione del lettore, ma anzi, la alimenta, arricchendo l’opera di profondità. La prosa funge generalmente da raccordo narrativo, fornendo contesto e commento, mentre la poesia esprime il culmine emotivo o la riflessione più intima.

Componente Funzione principale
Prosa Svolge una funzione narrativa, esplicativa e di collegamento. Racconta gli eventi, fornisce il contesto, commenta e analizza i versi che la precedono o la seguono.
Poesia Rappresenta il momento lirico, l’espressione diretta dell’emozione, del sentimento o della “verità” interiore del personaggio. È il culmine emotivo della narrazione.

Le origini del genere: la satira menippea

È possibile collocare la nascita del prosimetro in età cesariana con le Saturae Menippeae di Marco Terenzio Varrone. Questo genere, che prende il nome dal filosofo cinico Menippo di Gadara, mescolava prosa e versi con un intento satirico e parodico, affrontando temi filosofici e morali con un linguaggio composito e uno stile variegato.

Il prosimetro nella letteratura latina: il Satyricon

L’esempio più celebre di prosimetro latino è il Satyricon, attribuito a Petronio Arbitro. Quest’opera, pervenutaci in modo frammentario, racconta le avventure picaresche di Encolpio e dei suoi compagni. Il testo alterna una narrazione in prosa a inserti poetici di vario metro e stile, spesso usati con funzione parodica o per elevare ironicamente il tono del racconto. L’alternanza tipica del prosimetro marca fortemente non solo la struttura dell’opera, ma anche il suo linguaggio mutevole e realistico.

Il prosimetro nella letteratura italiana: da Dante ai giorni nostri

La tradizione letteraria italiana mostra quanto la forma del prosimetro si sia nel tempo diffusa, diventando un importante strumento per l’introspezione e la narrazione.

Dante Alighieri e la Vita Nova

L’esempio più celebre è la Vita Nova di Dante Alighieri. In quest’opera giovanile, Dante raccoglie e ordina le proprie poesie dedicate a Beatrice, collegandole attraverso capitoli in prosa. La prosa non solo narra le “ragioni” e le circostanze che hanno ispirato i componimenti, ma li commenta, ne svela il significato allegorico e traccia un percorso spirituale. In Dante, la prosa rappresenta un modo per avvicinarsi gradualmente alla “verità” contenuta nei versi.

Boccaccio, Sannazaro e lo sperimentalismo

Dopo Dante, lo sperimentalismo proprio dei poeti stilnovisti getta le basi per un’evoluzione del genere. Giovanni Boccaccio utilizza il prosimetro in opere come l’Ameto e il Filocolo, mescolando narrazione pastorale e allegorica con intermezzi lirici. Più tardi, Jacopo Sannazaro con la sua Arcadia (1504) crea un capolavoro del genere, alternando egloghe in versi a sezioni in prosa che descrivono un mondo idilliaco, fondendo la tradizione classica con la sensibilità umanistica.

Esempi di prosimetro in età contemporanea

Sebbene più raro, il genere sopravvive anche in età contemporanea. Esempi noti possono essere considerati la raccolta Canti Orfici di Dino Campana, dove la prosa lirica si fonde con i versi, e persino Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien, in cui la narrazione in prosa è intervallata da numerose canzoni, poemi e indovinelli in versi che arricchiscono la mitologia del suo mondo.

Altre informazioni e curiosità sul prosimetro

Qual è l’esempio più famoso di prosimetro?

L’esempio più famoso e studiato nella letteratura italiana è senza dubbio la Vita Nova di Dante Alighieri, in cui l’autore alterna 31 liriche a 42 capitoli in prosa che le contestualizzano e le commentano.

Perché un autore sceglie di usare il prosimetro?

Un autore sceglie il prosimetro per combinare i vantaggi di due registri linguistici. La prosa è ideale per narrare, spiegare e argomentare, mentre la poesia è perfetta per esprimere emozioni intense, creare immagini suggestive e raggiungere un livello di comunicazione più profondo e simbolico.

Chi ha inventato il prosimetro?

Non esiste un singolo “inventore”. La forma nasce nella letteratura greca con la satira menippea e viene poi formalizzata a Roma da autori come Marco Terenzio Varrone. Ogni epoca ha poi adattato il genere alle proprie esigenze espressive.

In conclusione, chiunque scelga questa forma crea una fusione potente, in cui la parola evocativa della poesia e quella esplicativa della prosa si sostengono a vicenda. Grazie al prosimetro è possibile dare un profondo senso di svolgimento e interiorità a una vicenda, riaffermando con una struttura “intima” e soggettiva il vero valore della poesia italiana.

Articolo aggiornato il: 02/09/2025

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