Viaggio in Corea, al FLiP- Festival della Letteratura indipendente di Pomigliano d’Arco è arrivata la cultura della Corea del Sud
Viaggio in Corea è un gruppo di divulgatori della cultura coreana costituito dalla professoressa di Letteratura coreana dell’Università l’Orientale di Napoli Sara Bochicchio, dal blogger Vincenzo Acampora, dalla giornalista Angelica Vianello e dalla fumettista Alma Velletri.
Il gruppo Viaggio in Corea ha preso parte alla quarta edizione del FLiP-Festival della Letteratura indipendente di Pomigliano d’Arco, l’evento letterario che si è svolto presso il Parco Pubblico Giovanni Paolo II da giovedì 29 agosto a domenica 1° settembre.
Viaggio in Corea alla quarta edizione del FLiP, la cultura sudcoreana arriva a Pomigliano d’Arco
Nonostante avessero dovuto presentare il loro progetto nella prima serata del FLiP, diversi problemi tecnici hanno contribuito a spostare l’evento al pomeriggio del giorno successivo. Carla De Felice, la moderatrice e co-fondatrice del blog letterario Una banda di cefali, uno dei promotori della kermesse di letteratura, ha presentato il gruppo del duo Bochicchio-Acampora con le seguenti parole:
«Noi siamo qui con Sara e Vincenzo a parlare di Corea, perché […] negli ultimi anni, grazie un po’ al K-Pop, grazie al K-Drama, grazie un po’ alla skincare coreana e a tutti questi rituali, si sente più spesso parlare di Corea e l’interesse per il mondo occidentale è sempre più vivo per questo paese che, fino a poco tempo, fa era sconosciuto e lontano. In questi anni si stanno diffondendo molti siti e profili Instagram che cercano di fare divulgazione sulla Corea [….]. Il vostro sito è un sito completo perché […] vuole offrire proprio […] un panorama completo perché si parla di cultura, si parla di storia, si parla di letteratura, si parla di musica ed è anche un sito molto vivo il vostro perché organizzate webinair, organizzate club, veramente tante iniziative».
La prima domanda della moderatrice al gruppo di Viaggio in Corea riguarda la nascita del loro interesse per la cultura coreana. In primis, il blogger Acampora ha spiegato che il suo interesse per il paese asiatico nacque a causa della gastronomia locale:
«[…] abbiamo cominciato con una cucina anche per la forte identità culturale che ha la Corea sul cibo. Poi, nel 2015, ho aperto il sito Viaggio in Corea perché volevo promuovere un po’ tutto il resto della cultura coreana, quindi la storia, la letteratura, l’arte; insomma, non c’era ancora tantissimo in Italia, soprattutto sul web […]. Da solo è stato molto difficile gestire da solo lavoro e vita e blog, perché cercavo di focalizzarmi un po’ più sulla cucina, che è una passione che mi ha preso subito. Invece, nell’anno 2019 […] abbiamo coinvolto Sara e altre collaboratrici e collaboratori; infatti, [Viaggio in Corea] è cresciuto negli anni del Covid e abbiamo collaborato con istituzioni coreane in Italia e con il consolato, con l’Istituto culturale e con aziende coreane che volevano promuovere i loro prodotti in Italia e da lì (nati sul web, sviluppati e cresciuti sul web grazie all’organizzazione di eventi come webinair sulla cultura, sull’arte e sulla cucina, corsi online, presentazioni […] coinvolgendo anche università come l’Orientale […] e anche ricercatori stranieri) abbiamo sviluppato tante cose ed è cresciuto molto. L’anno scorso abbiamo creato un festival sulla cultura coreana a Napoli e ad Avellino, due giornate che sono andate molto bene con il patrocinio morale dell’Orientale [….]».
Libri e manhwa per capire la Corea, i consigli di Acampora e Bochicchio
Per quanto riguarda alcuni consigli nel mondo dei libri e dei manhwa, l’esperto di cucina di Viaggio in Corea ha consigliato i seguenti volumi:
«Io oggi ne ho portati due. Questo pensato anche per un pubblico giovane, anche per bambini e ragazzi, Benvenuto in Corea, scritto da Lia Iovenitti, che è una traduttrice dal coreano all’italiano, e Adele Vitale, un’imprenditrice che vive in Corea da tantissimo tempo, illustrato da Yun Lung, racconta con un approccio molto simpatico la Corea, dalle tradizioni alla vita in Corea [….]. Questo lo consiglio per chi vuole approcciarsi alla cultura coreana. […] Da un libro per ragazzi passiamo ad un ambiente un po’ più serie, un fumetto, Le malerbe, parla di un parte della storia coreana molto dolorosa, l’occupazione giapponese e parla delle donne di conforto. È la storia di questa donna di conforto che ripercorre le sue memorie grazie ad una scrittrice».
Successivamente, la docente dell’ateneo partenopeo ha preso la parola e, dopo aver rivelato di essersi innamorata della lingua e della letteratura coreana durante gli anni di studio accademico, ha offerto al pubblico i suoi consigli:
«Dato che io insegno Letteratura di epoca coloniale mi sta molto a cuore quel periodo storico. Sicuramente voglio consigliare la poesia perché, diciamo che i coreani sono molto legati a questo genere. Kim Sowol è un autore che […] esprime la “coreanicità” nel periodo dell’occupazione. In un periodo in cui l’identità coreana si sta perdendo sotto l’invasore, lui cerca di ridare voce a questa nazione, a questo popolo con Fiori di Azalea. […] un altro consiglio che voglio dare, ma che non ho portato con me, è un autore che parla proprio della storia della Corea, lui è il testimone di molti avvenimenti storici importanti, si chiama Hwang Sok-yong, in particolare voglio consigliare L’ospite, che è uno dei miei preferiti, racconta un po’ la storia della Guerra di Corea e cita un punto di vista un po’ diverso da quello che è il resoconto mainstream che è stato fatto nella Corea del Sud ed è molto più critico [….]. Per quanto riguarda il cinema probabilmente conoscerete Park Chan-wook, con Old Boy, Kim Ki-duk […] e Bong Joon-ho. Se amate il cinema coreano io vorrei consigliarvi questo: Leggere Bong Joon-ho. E l’ho tradotto io».
Il cuore dei Naga di Lee Young-do, in Italia arriva il primo romanzo della saga fantasy L’uccello che beve lacrime curato dalla professoressa Bochicchio.
Dopo aver consigliato i seguenti libri, la docente universitaria si è concentrata sul suo lavoro di traduttrice del romanzo Il cuore dei naga di Lee Young-do. Si tratta di un romanzo che appartiene alla saga fantasy L’uccello che beve lacrime, la quale è stata definita dalla moderatrice come una versione asiatica dell’epopea della Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien.
Un romanzo che conobbe un grandissimo successo in Asia nel lontano 2003, l’anno della sua pubblicazione, ma soltanto di recente ha suscitato l’interesse per le case editrici del Vecchio Mondo. Alla domanda di raccontare al pubblico la trama dell’opera Il cuore dei naga, la traduttrice ha usato le seguenti parole:
«Prima di tutto è stato pubblicizzato come il Tolkien coreano, perché Lee Young-do si rifà al folklore coreano, alle tradizioni coreane, un po’ in generale di tutta l’Asia ma con una certa attenzione a quello che è il folklore coreano; ad esempio, i naga vengono dal folklore indiano, questa figura mitologica arriva in Corea grazie al buddhismo, poi abbiamo i tokkebi, che sono tipicamente coreani, sono una specie di folletti, di spiriti della tradizione coreana che potremmo associare al munaciello napoletano, perché sono benevoli con le persone buone e sono malvagie con chi si vuole profittare di loro. Questo autore si rifà a tutti questi elementi del folklore asiatico per creare un mondo nuovo, diverso da quello di Tolkien, al quale siamo abituati (in cui abbiamo gli elfi, i nani); qui è tutto diverso. Lui si inventa i rekon, che sono […] dei galli […] umanoidi alti tre medi, che mi fanno molto morire dalle risate, perché sono abbastanza buffi e rozzi. È molto comico a tratti, è molto coinvolgente, ti senti parte di questa ciurma, se qualcuno ha giocato a Dungeons & Dragons è proprio una formazione di D&D, questi personaggi che deve compiere una missione, ma sono tutti personaggi così diversi tra loro che si devono scontrare continuamente perché spesso ci sono incomprensioni. In tutta la quadrilogia il tema principale è proprio capire l’altro, il diverso, perché lui parla di specie […] perché qui abbiamo dei mammiferi, degli ovipari e questi tokkebi che sono degli spiritelli; […] tra di loro c’è sempre questo cercare di venirsi in contro ma non capirsi mai perché sempre molto diversi. Io l’ho interpretato così perché l’autore non ha voluto aprirsi molto. Con me non ha avuto nessun contatto per sua scelta. Ha fatto un’intervista con La Repubblica in cui ha detto “Io non voglio darvi la mia spiegazione. Voglio che i lettori siano liberi di interpretare come vogliono”. Per me questo è un romanzo che racconta proprio la difficoltà di confrontarsi con l’altro, il diverso, cercare di superarlo […] e di venirsi in contro a vicenda. La linea di confine rimanda un po’ a quello che è il 38° parallelo [riferendosi al parallelo che divide la Corea del Sud da quella del Nord], ma questa è sempre una mia interpretazione».
Un romanzo che l’autrice consiglierebbe a tutti gli amanti del fantasy che vorrebbero scoprire dei mondi immaginari non legati al fantastico occidentale oppure a tutti i giocatori di Dungeons & Dragons, dal momento che il romanzo sembra replicare le interazioni fra i partecipanti del gioco di ruolo all’intero delle sue pagine.
I webtoon, il fenomeno culturale online della Corea raccontato dalla giornalista Vianello
In conclusione, la giornalista Vianello ha raccontato il fenomeno di successo del momento, ossia i webtoon:
«Fenomeno nato in corea ma poi divenuto famoso in tutto il mondo, è anche una macchina che fa parecchi soldi, una realtà editoriale molto grande; tra l’altro, […] la piattaforma Webtoon si è quotata in borsa con grande successo […] e ha permesso di conoscere questo tipo di fumetti digitali (webtoon sta a indicare questo, la crasi delle due parole indica un cartoon pensato per il web). Ripercorrendo la storia molto velocemente c’è stato un momento in cui c’era la crisi dell’editoria pubblicata [….] di fumetti in Corea (questo verso la fine degli anni Novanta se non ricordo male); quindi molti creatori si sono rivolti ai mezzi digitali, computer, che (per quanto fossero in Corea) non erano sofisticati come quelli che possono avere ora. […] prima hanno iniziato a proporre quello che avrebbero fatto per iscritto, disegnando su carta, scannerizzandolo e proponendolo su piattaforme come Webtoon […], e poi quelli che hanno maggior fortuna in Corea e nel mondo vengono pubblicati in albi a colori [….]. […] i primi ad arrivare sono quelli più incentrati su tematiche […] fantasy […] ma pian piano stanno arrivando quelli più emotivi e intimistici, tra cui c’è ne uno che abbiamo portato, e quelli romantici. Alcuni sono famosi perché da questi fumetti sono tratti dei drama, delle serie tv che hanno iniziato a diffondersi parecchio attraverso le piattaforma streaming che conosciamo; quindi, ecco, sono uno dei pilastri dell’onda coreana […]».
Fonte immagine di copertina: Salvatore Iaconis
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