Nella mitologia greca, Ate è la dea dell’inganno, della sventatezza e della rovina. Figlia di Zeus ed Eris, dea della discordia, il suo potere è quello di offuscare la mente di dèi e mortali, inducendoli a compiere atti sconsiderati dalle conseguenze disastrose.
Indice dei contenuti
Carta d’identità della dea Ate
Attributo | Descrizione |
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Dominio | Inganno, rovina, sventatezza, errore fatale, accecamento mentale. |
Genitori | Zeus ed Eris (dea della discordia). |
Mito Chiave | Induce Zeus a un giuramento avventato sulla nascita di Eracle. |
Conseguenza | Esiliata per sempre dall’Olimpo, vaga sulla Terra per ingannare i mortali. |
Chi è la dea Ate nella mitologia greca?
Come figlia maggiore di Zeus ed Eris, Ate viene definita da Omero: «Antica figlia di Zeus, Ate rovinosa, che tutti acceca.» Il suo nome in greco antico significa inganno, rovina e scelleratezza. Secondo Omero ed Esiodo, Ate sconvolge l’animo umano turbandolo con incubi e immagini sconcertanti. Appartiene alla schiera di divinità minori che abitano l’Olimpo, o meglio, che lo abitavano, prima di essere punita ed esiliata da Zeus stesso.
Il mito: l’inganno a Zeus e l’esilio dall’Olimpo
Tutto avvenne la notte della nascita di Eracle, figlio di Zeus e della mortale Alcmena. Il re dell’Olimpo si vantò che il nascituro, primo discendente della stirpe di Perseo, avrebbe regnato su Argo. Zeus fu però persuaso da Ate, sotto istigazione di Era, a trasformare quel vanto in giuramento. Così Era, gelosa del tradimento con Alcmena, per mezzo di Ilizia (dea del parto), ritardò la nascita di Eracle e affrettò quella di Euristeo. Nato prematuramente, Euristeo divenne il primo discendente di Perseo, beneficiando della promessa di Zeus e costringendo Eracle a sottomettersi a lui per compiere le “dodici fatiche”.
Zeus, scoperta la verità e furioso, si scagliò contro Ate che lo aveva reso cieco all’inganno. La prese per i capelli e la scaraventò sulla terra, esiliandola per sempre. Secondo Apollodoro, Ate cadde su una collina in Frigia, in un luogo che prese il suo nome e dove in seguito sorse Troia. Da allora Ate vaga sulla terra, camminando sul capo dei mortali per persuaderli e indurli in errore.
Il significato di Ate: l’accecamento della mente e la Hybris
L’istante in cui domina Ate, la mente umana è offuscata, cieca e irrazionale, mossa da una forza superiore. Per contrastare i suoi danni, Zeus generò le Preghiere, le Litai, che avevano il compito di rimediare agli errori causati da Ate. Chi si rivelava sordo alle Preghiere, veniva perseguitato dalla stessa Ate. Sebbene talvolta confusa con sua madre Eris, il suo ruolo è distinto: Eris semina la discordia, mentre Ate è l’atto sconsiderato che ne deriva.
Il peccato di Hybris
Il peccato a cui spesso induce Ate è la Hybris: la tracotanza di chi, con superbia e arroganza, si spinge oltre i limiti umani, perdendo ogni senso della misura. Un esempio è Ulisse, punito da Dante non solo per l’astuzia fraudolenta ma anche per la superbia del suo desiderio di conoscenza, che lo spinse oltre i divieti divini. Personaggi come Achille e Agamennone peccarono di Hybris. Nel mondo greco, dove i fenomeni inspiegabili venivano attribuiti a forze esterne, il peccato, la pazzia e le nefandezze prendevano il nome di Ate, responsabile di atti orrendi e irreversibili, sempre puniti dalla vendetta divina.
Fonte immagine di copertina su Ate, figlia di Eris,: Wikipedia. Per approfondimenti, si consiglia la consultazione di fonti accademiche come il Theoi Project.
Articolo aggiornato il: 05/09/2025
Articolo scritto bene, si legge volentieri, lo conserverò, Angelo