L’età della Controriforma, un periodo storico di grandi trasformazioni, va dalla metà del Cinquecento, cioè il Concilio di Trento (1545-1563), fino alla fine del Seicento, con la fondazione dell’Accademia dell’Arcadia nel 1690. La Controriforma fu la risposta della Chiesa cattolica alla Riforma protestante di Martin Lutero, e si concretizzò in una serie di riforme volte a rafforzare l’ortodossia cattolica. Questo periodo fu caratterizzato da una forte tensione religiosa, che si rifletté nella produzione artistica e letteraria. L’età della Controriforma, però, non fu solo un periodo di chiusura, ma anche di grande fermento culturale e di innovazione.
Periodo | Fase Culturale | Caratteristiche Principali |
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1545 – 1610 | Manierismo | Resistenza classica, sperimentalismo formale, artificio. |
1610 – 1690 | Barocco | Abbandono del classicismo, estetica della meraviglia, eccesso, spettacolarizzazione. |
Contesto storico e culturale
L’età della Controriforma si apre in un contesto europeo segnato da profondi cambiamenti. La scoperta dell’America, la diffusione della stampa, la rivoluzione scientifica e la Riforma protestante avevano messo in crisi le certezze tradizionali. In questo clima di incertezza, la Chiesa cattolica reagì con la Controriforma, un movimento di rinnovamento e di contrasto al protestantesimo, che ebbe come momento culminante il Concilio di Trento. La crisi del Seicento, segnata da guerre come la Guerra dei Trent’anni (1618-1648), carestie ed epidemie, contribuì a rafforzare il senso di precarietà e di disorientamento dell’epoca.
Manierismo e Barocco: le due fasi della Controriforma
L’età della Controriforma si può dividere in due fasi distinte: il Manierismo e il Barocco.
Il Manierismo (1545-1610): crisi e classicismo
Il Manierismo è caratterizzato, sul piano economico, dalla permanenza dello sviluppo, e sul piano letterario, dalla resistenza classica, in continuità con il secolo precedente. Il Manierismo, in continuità con il Classicismo cinquecentesco, fu caratterizzato da un forte sperimentalismo formale e da una tendenza alla stilizzazione e all’artificio. I manieristi, pur rifacendosi ai modelli classici, li reinterpretavano in modo originale, ricercando effetti di virtuosismo e di sorpresa.
Il Barocco (1610-1690): la cultura della meraviglia
Il Barocco, o età barocca, è caratterizzato da una crisi economica e, a livello artistico, dall’abbandono dei criteri classicisti in favore di un’estetica fondata sulla meraviglia, sull’eccesso e sulla spettacolarizzazione. Lo stile barocco domina fino al 1690, anno della fondazione dell’Accademia dell’Arcadia. L’origine del termine è incerta e rimanda a un’area semantica spregiativa: barocco deriva forse dal portoghese e significa “perla irregolare”, perciò strana e anormale. Nell’età della Controriforma si respinge la tradizione di misura ed equilibrio tipica del Classicismo, perché ci si ispira a una nuova visione del mondo prodotta dalla rivoluzione scientifica.
La nuova visione del mondo e la crisi delle certezze
Nell’età della Controriforma cade il principio di imitazione: in primo piano balzano i particolari della realtà. L’uomo è ormai solo e smarrito, in un universo infinito e complicato. Può cercare di collegare le cose soltanto con i sensi e con la ragione, con l’analogia, la metafora e l’allegoria. Non c’è più un collegamento fisso tra l’io e il tutto, ma i rapporti tra le cose sono relativi, stabiliti dall’ingegno del singolo.
La rivoluzione scientifica da Copernico a Galileo
La rivoluzione scientifica, avviata da Niccolò Copernico con la sua teoria eliocentrica e proseguita da Galileo Galilei, mise in discussione la tradizionale visione geocentrica dell’universo. Le scoperte astronomiche, in particolare, contribuirono a creare un senso di disorientamento, ma anche di curiosità e di desiderio di conoscenza. Si smette di porre distinzione tra Terra e Cielo: tutto è soggetto alle leggi della natura e all’indagine scientifica, secondo il principio del sensismo, che assegna grande valore all’esperienza dei sensi.
L’arte nell’età della Controriforma: la meraviglia barocca
Da qui i due estremi dell’arte barocca: da un lato era realistica, volta a registrare gli aspetti cupi del reale (morte, putrefazione). Dall’altro, l’occhio dell’artista cerca rapporti incredibili tra le cose, mirando a stupire lo spettatore e a suscitare la meraviglia, attraverso l’uso di immagini iperboliche e metafore ardite. Il nuovo approccio visivo dipende dalle scoperte di Galileo Galilei: come il cielo, ogni aspetto della vita umana è sottoposto all’esame della vista.
La Chiesa barocca e l’uso dell’arte
Non stupisce che nell’età della Controriforma prevalga l’arte figurativa barocca. La Chiesa barocca presenta affreschi che ricordano il cielo, per suscitare la sensazione di uno spazio illimitato e persuadere la massa. Rispetto al Manierismo, il Barocco si rivolge sempre al pubblico e cerca di colpire l’immaginazione per sedurlo e affascinarlo. La Chiesa della Controriforma utilizzò l’arte barocca come strumento di propaganda religiosa, per riaffermare la propria dottrina e coinvolgere emotivamente i fedeli. L’arte sacra di questo periodo si caratterizza per grandiosità, teatralità e forte impatto emotivo.
Tutto ciò causa nell’uomo un senso di disorientamento e smarrimento profondo dinanzi a un universo sconfinato. Così la mente dell’artista e dello scienziato traccia le coordinate di una nuova mappa del mondo, che offre all’individuo un nuovo modo di orientarsi in questa età ricca di tensioni e innovazioni.
L’articolo è stato aggiornato in data 24 agosto 2025.