Miti e leggende calabresi: le 4 da conoscere

Miti e leggende calabresi: le 4 da conoscere

La Calabria è conosciuta principalmente per le sue bellissime spiagge, per il suo ottimo cibo (soprattutto formaggi e salumi) e per le sue sconfinate montagne. Tuttavia, ci sono ancora molte altre cose da scoprire di questa meravigliosa terra che conserva e tramanda ancora storie antichissime e sconosciute ai più. Scopriamo insieme 4 leggende calabresi!

1. La fata Morgana

La leggenda narra che Morgana, sorellastra di Artù, dopo aver condotto il fratello a piantare l’Excalibur ai piedi dell’Etna decise, affascinata dal paesaggio naturale, di costruire la sua casa di cristallo nelle profondità marine dello stretto di Messina. Ci sono diverse versioni della leggenda ma le due più popolari sono fortemente collegate all’elemento storico. Nel primo caso, alle invasioni barbariche alto medievali e nel secondo alla dominazione araba della Sicilia, a tre cavalieri messinesi e a Ruggero, un re Normanno. In tutte le versioni della leggenda Morgana è capace di artifici straordinari, come il far credere che le due regioni siano vicine. Questa leggenda, in realtà, trae spunto da un reale fenomeno ottico che si verifica sovente sullo stretto di Messina per il quale la luce altera la consapevolezza e la visione degli oggetti facendo sembrare Sicilia e Calabria quasi attaccate.  

2. Il tesoro di re Alarico

Questa è una delle leggende calabresi strettamente collegati con fatti storici realmente accaduti. La leggenda narra che Alarico, re dei Goti, dopo aver saccheggiato Roma si diresse con il suo esercito verso l’Italia meridionale con l’obiettivo di spingersi fino in Africa.  Giunto però a Cosenza si ammalò di malaria e morì. La leggenda narra che il re fu seppellito nel letto del fiume Busento, e seguendo un’usanza visigota, fu seppellito insieme a tutto ciò che di prezioso era riuscito a saccheggiare. Per evitare però che il tesoro venisse scoperto venne ordinato che diversi schiavi (poi uccisi per custodire il segreto) deviassero il letto del fiume. 

3. L’oracolo di Capo Vaticano 

Questa è una delle leggende calabresi strettamente collegate alla mitologia greca. La parola Vaticano deriva dal latino vaticinium e significa oracolo. Secondo la legenda in questi luoghi dimorava Manto, una profetessa dal cui nome deriverebbe quello di uno sperone roccioso chiamato tutt’oggi Mantineo. I navigatori, tra cui, secondo la leggenda, lo stesso Ulisse si rivolgevano all’indovina offrendole dei doni per chiedere responso prima di avventurarsi verso Scilla e Cariddi o per chiedere auspici circa il proprio futuro. 

4. Ligea e le sue sorelle

La leggenda narra che Ligea e le sue due sorelle maggiori, a cui era molto legata, furono punite da Demetra e trasformate in sirene per non aver salvato la figlia Persefone, compagna di giochi delle tre sorelle, dal rapimento di Plutone. Vedendo le sue sorelle intenzionate a morire, decise di gettarsi in mare durante una tempesta lasciandosi trasportare e senza opporre resistenza. Fu ritrovata senza vita da alcuni pescatori nel golfo di Sant’Eufemia e sepolta, diventando la loro protettrice. Questa, che è una delle leggende calabresi più sentite dalla popolazione, si può trovare in molte produzioni letterarie antiche, prima fra tutte nell’Odissea

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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