Scultori italiani del Novecento: le figure più importanti del secolo scorso

Scultori italiani del Novecento

Scultori italiani del Novecento: gli artisti più importanti e rivoluzionari del ventunesimo secolo che hanno lasciato il segno nell’arte del nostro Paese.

Risulta impossibile dividere in due parti la storia della scultura del Novecento, dal momento che sono numerosi gli artisti-scultori italiani del Novecento che sono stati attivi sia nel primo che nel secondo periodo del secolo scorso.

Queste personalità sono accomunate dal grande desiderio di rompere con le vecchie tradizioni e le vecchie regole dell’arte del loro recente passato, in una costante ricerca di nuovi modi per poter esprimere la loro arte. Alcuni scultori aderiscono a nuovi movimenti artistici che si susseguono nel corso del Novecento. Altri invece si isolano, elaborando un linguaggio e uno stile personali che, in alcuni casi, risulteranno essere davvero unici e straordinari per la bellezza e le emozioni che riguardano le loro opere.

Scultori italiani del Novecento: gli artisti più celebri

Dopo aver visto gli scultori italiani famosi e gli scultori famosi, citiamo ora gli scultori italiani del Novecento ricordiamo:

  • Umberto Boccioni, esponente di spicco del futurismo. L’idea di rappresentare visivamente il movimento e la sua ricerca sui rapporti tra oggetto e spazio hanno influenzato fortemente le sorti della pittura e della scultura del XX secolo.
  • Amedeo Modigliani, o anche ”Modì”, era celebre per i suoi sensuali nudi femminili e per i ritratti caratterizzati da volti stilizzati, colli affusolati e sguardo spesso assente. Nel 1909 iniziò ad approcciarsi alla scultura ma, sebbene fosse il suo ideale artistico, dovette abbandonarla ben presto nel 1914 a causa delle precarie condizioni fisiche; da allora si dedicò solamente alla pittura, andando così a produrre una notevole quantità di dipinti dai quali, tuttavia, non ricavò alcuna ricchezza.
  • Giacomo Balla, fu un esponente di spicco della avanguardia artistica del Futurismo firmando, assieme agli altri futuristi italiani, i manifesti che ne sancivano gli aspetti teorici.
  • Vincenzo Gemito, formatosi da autodidatta e insofferente ai canoni accademici, Gemito si formò attingendo dai vicoli del centro storico di Napoli e dalle sculture del museo archeologico. La sua prolifica attività artistica lo portò all’apice del successo ai Salons di Parigi e fu interrotta da una crisi personale durata circa 18 anni; riprese la vita pubblica solo nel 1909, per poi morire venti anni dopo.
  • Lucio Fontana, argentino di nascita e fondatore del movimento spazialista. Sin dal 1949, infrangendo la tela con buchi e tagli, supera la distinzione tradizionale tra pittura e scultura. Lo spazio cessa di essere oggetto di rappresentazione secondo le regole convenzionali della prospettiva. La superficie stessa della tela, interrompendosi in rilievi e rientranze, entra in rapporto diretto con lo spazio e la luce reali. Lucio Fontana è stato uno dei più importanti scultori italiani del Novecento.

Fonte immagine: Flickr

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