La mitologia norrena rappresenta una costola di quella germanica ed è una delle più conosciute al mondo, nonché una delle più affascinanti. I nomi di Thor, Loki e Odino sono familiari anche a chi non è ferrato in materia di mitologia e folklore, grazie all’enorme numero di romanzi fantasy, film e fumetti con protagonisti gli dei del Pantheon norenno, adorati dai popoli della Scandinavia, i vichinghi. Un complesso di miti, leggende e credenze che ha influenzato profondamente la cultura norrena e che continua a esercitare un fascino irresistibile ancora oggi.
Indice degli argomenti
Le fonti della mitologia norrena: Edda e pietre runiche
La mitologia norrena, a differenza di quella greca o romana, non ci è giunta attraverso un’opera organica e unitaria. La maggior parte delle informazioni ci sono state tramandate da due opere principali: l’Edda in prosa e l’Edda poetica. Altre fonti preziose sono le saghe norrene, la poesia scaldica e le rune incise su pietra.
L’Edda in prosa di Snorri Sturluson
Gran parte dei racconti nordici sono stati tramandati dall’Edda in prosa, scritta dallo storico e poeta islandese Snorri Sturluson nel XII secolo. Si può considerare come un manuale di retorica in cui l’autore dà delle istruzioni agli aspiranti poeti, spiegando il complesso significato delle kenningar, le frasi poetiche che indicavano persone e cose con perifrasi legate alle divinità. L’opera di Snorri, sebbene fondamentale, è influenzata dalla sua visione cristiana e non sempre riflette fedelmente le credenze pagane originarie.
L’Edda in versi e il Codex Regius
L’Edda in versi, risalente allo stesso periodo, raccoglie invece ventinove poemi con protagonisti dèi ed eroi norreni che furono riscoperti soltanto nel 1643 all’interno del Codex Regius. Questi poemi, di autore anonimo, sono considerati più antichi e più vicini alla tradizione pagana rispetto all’opera di Snorri. Tra i più importanti ricordiamo la Vǫluspá (La profezia della veggente) e il Hávamál (Il discorso dell’Altissimo).
L’origine del mondo e i nove regni
Ginnungagap: l’abisso primordiale
All’inizio non vi erano il cielo e la terra, ma soltanto un abisso primordiale al centro conosciuto come Ginnungagap. Diviso dal regno della nebbia e dei ghiacci a nord (Niflheimr) e da quello del fuoco a sud (Múspellsheimr), al suo interno scorrevano fiumi le cui gocce velenose diedero vita al gigante Ymir, capostipite della stirpe dei giganti. Dal ghiaccio emerse anche la mucca Auðhumla, che leccando il sale liberò Búri, il primo uomo. Suo figlio Borr generò a sua volta Odino, Vili e Vé, i primi dei Asi. I tre uccisero Ymir e usarono il suo cadavere per creare il mondo: dal cranio la volta celeste, dal sangue l’oceano, dalle carni la terra e dalle ossa le montagne.
I nove regni sorretti da Yggdrasil
Dal corpo di Ymir fu generato anche Yggdrasil, l’albero cosmico i cui nove rami sorreggono il mondo. Tra i regni principali vi sono Asgard (regno degli dei Asi), Vanaheim (regno degli dei Vanir), Midgard (regno degli uomini), Jotunheim (regno dei giganti), Niflheim (regno dei morti) e Muspelheim (regno del fuoco).
Il pantheon norreno: le principali divinità
Odino: il padre degli dei

Il capostipite degli dei norreni è Odino. Il suo nome significa “furore” e richiama la ferocia che mostra in guerra. È il dio della saggezza (ottenuta sacrificando un occhio), della guerra, della magia e della poesia. È anche il “padre degli uccisi” (Valfóðr), coloro che muoiono con onore in battaglia e vengono accolti nel Valhalla, la sua dimora ad Asgard.
Thor: il dio del tuono

Tra i figli di Odino il più famoso è senza dubbio Thor, difensore degli dei e degli uomini. Dio del tuono e della tempesta, brandisce il martello magico Mjölnir, con cui combatte i giganti e le forze del caos. Era anche venerato come dio della fertilità.
Loki: il dio dell’inganno

Loki rappresenta una contraddizione nel mondo divino. Parente dei giganti, è il dio degli inganni, del caos e della trasformazione. È una figura complessa, a volte alleato degli dei, a volte loro nemico. I suoi figli includono il lupo Fenrir, la regina dei morti Hel e il “serpente di Midgard“.
Divinità | Ruolo e caratteristiche principali |
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Odino | Padre degli dei (stirpe degli Asi). Dio della saggezza, della guerra, della magia e della poesia. |
Thor | Dio del tuono e della tempesta, protettore degli dei e degli uomini. Brandisce il martello Mjölnir. |
Loki | Dio dell’inganno e del caos. Figura ambigua, a volte alleato e a volte nemico degli dei. |
Frigg | Regina degli dei, sposa di Odino. Dea dei matrimoni, della famiglia e della chiaroveggenza. |
Freya | Dea dell’amore, della bellezza e della fertilità (stirpe dei Vanir). |
Ragnarök: la battaglia finale
Le storie della mitologia norrena trovano il loro epilogo nel Ragnarök (“destino degli dèi”), la battaglia finale tra divinità e giganti che segna la fine del mondo. L’evento è innescato dalla morte di Balder, il dio più amato, ucciso per un inganno di Loki. A differenza degli dei greci, le divinità norrene non sono immortali e sono destinate a morire. Dopo un lungo inverno di tre anni (Fimbulvetr), il Ragnarök inizia con la scomparsa del sole e della luna, seguita da un terremoto che libera le forze del caos. La battaglia vedrà la morte di quasi tutti gli dei e la distruzione del mondo, ma dalle sue ceneri nascerà un nuovo mondo, più giusto e pacifico.
L’articolo è stato aggiornato in data 23 agosto 2025.