Chi era la Dea Cerere, divinità della madre terra

Dea Cerere

Nel vasto panorama della mitologia romana, spicca la Dea Cerere, figura importante in quanto legata alla fertilità, all’agricoltura e al ciclo della vita. Conosciuta anche come Demetra nella tradizione greca, Cerere ha lasciato un’impronta indelebile nella storia e nella cultura dell’antica Roma, suscitando ammirazione e rispetto attraverso i secoli.

Origini mitologiche

Cerere è stata soprattutto venerata come dea della fertilità e dell’agricoltura. Le persone rivolgevano a lei le loro preghiere per ottenere buoni raccolti e prosperità. La sua origine risale alle antiche tradizioni italiche, e il suo culto era particolarmente diffuso tra le classi agricole e rurali. Cerere era figlia di Crono e Rea, sorella di Zeus e madre di Proserpina (dea agreste, conosciuta come Persefone nella mitologia greca). Il nome “Cerere” deriva probabilmente dalla parola latina cernua, che significa “inclinare”, indicando la curvatura delle spighe di grano mature.

Il Culto della dea Cerere e i Misteri Eleusini

Il culto di Cerere si diffuse ampiamente, soprattutto nei suoi templi, i quali erano luoghi di preghiera e offerte, e le celebrazioni in suo onore prevedevano processioni e riti. La Dea Cerere era anche associata all’immagine della mietitura, poiché la raccolta dei cereali era un evento fondamentale per l’agricoltura dell’epoca. Parte integrante del suo culto sono i Misteri Eleusini, antichi riti di carattere esoterico basati su un culto agrario, i quali trattavano il mito del rapimento di Proserpina da parte di Plutone, fratello di Cerere. I misteri si tenevano ogni anno nel santuario di Cerere ad Eleusi, in Grecia, e furono successivamente diffusi anche a Roma. La celebrazione segreta aveva lo scopo di garantire la felicità sia in vita che nell’aldilà a coloro che vi partecipavano. Infatti, i misteri non erano accessibili a chiunque: vi potevano partecipare solo preti, iniziati, coloro che avevano già partecipato in precedenza e coloro che avevano raggiunto la “contemplazione” (épopteia). Prima di partecipare, bisognava giurare il voto di segretezza. I Misteri del culto della dea Cerere erano suddivisi in tre atti: la “discesa” (la perdita di Proserpina), la “ricerca” e “l’ascesa” (ricongiungimento di Proserpina con la madre Cerere). Il mito trattato nei Misteri ci informa che la Madre Terra, dopo il rapimento della figlia, fece sprofondare il mondo nella tristezza e si rifiutò di far crescere i raccolti. Al che, gli dei intervennero e stabilirono un accordo che prevedeva il ritorno periodico di Proserpina dalla terra degli Inferi. Il mito ci spiega così il ciclo delle stagioni, con la separazione di Proserpina dalla madre durante l’inverno e il loro riunirsi durante la primavera e l’estate.

Nonostante l’antichità del suo culto, dopo aver visto chi era la dea Cerere, possiamo affermare che la sua influenza si riflette ancora oggi in vari aspetti della cultura. La sua figura è stata fonte d’ispirazione per opere artistiche, letterarie e teatrali nel corso dei secoli e continua ad esercitare il suo prestigio in molte tradizioni contemporanee.

Fonte immagine in evidenza articolo: Wikipedia

A proposito di Munno Immacolata

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