Quadri sulla Shoah e sull’Olocausto, 4 da conoscere

Quadri sulla Shoah e sull'Olocausto, 4 da conoscere

Il 27 gennaio di ogni anno si ricorda l’orrore che si è consumato nei campi di concentramento realizzati dalla Germania nazista. Questi campi vennero realizzati per diversi scopi, tra cui i lavori forzati, la detenzione dei nemici dello Stato fino a quando si optò per la soluzione finale ovvero l’eliminazione in massa dei prigionieri. Le vittime di quell’orrore non furono solo gli ebrei ma chiunque fosse considerato dannoso per l’immagine di una Germania perfetta; tra questi, omosessuali, comunisti, socialisti, socialdemocratici, Rom e Testimoni di Geova. Di fronte a una delle più terribili atrocità della storia dell’umanità, diversi artisti hanno voluto rilasciare una testimonianza realizzando quadri sulla Shoah e sull‘Olocausto

Vediamo 4 quadri sulla Shoah e sull’Olocausto tra i più importanti da conoscere:

Tra i quadri sulla Shoah e sull’Olocausto, menzioniamo le opere di Edith Birkin, ebrea sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz, liberata a Bergen Belsen. Edith Birkin fu deportata nel ghetto di Łódź, in Polonia, nel 1941. Tre anni dopo fu deportata ad Auschwitz e nel 1945 sopravvisse ad una marcia della morte in mezzo alla neve verso il campo di Flossenberg e da lì venne trasportata a Bergen Belsen dove fu liberata. Ritornò a Praga ma nessuno della sua famiglia era sopravvissuto tranne una sorella più grande che viveva in Inghilterra. «Girovagavo per Praga e mi sentivo disperatamente sola, perché all’improvviso ho capito che non c’era nessuno», racconta Birkin. «C’era un ufficio a Praga con liste e liste di persone che tornavano. Sono andata a vedere questi elenchi ogni giorno, sperando che qualcuno tornasse, ma nessuno della famiglia è tornato». Cominciò a studiare pittura negli anni Settanta e nel 1983 cominciò a realizzare una serie di opere d’arte che raffiguravano scene terribili che lei stessa aveva vissuto. I suoi quadri sulla Shoah e sull’Olocausto sono conservati all‘Imperial War Museum di Londra. Vediamone qualcuno:

1. Un campo di gemelli – Auschwitz 

Quadri sulla Shoah e sull'Olocausto, 4 da conoscere
Fonte immagine: Imperial War Museum of London

Il quadro rappresenta una fila di ebrei imprigionati dietro il filo spinato di un campo di concentramento. Ci sono coppie di gemelli ma in realtà sono tutti uguali, senza capelli, magrissimi e occhi vuoti. Erano coppie di gemelli che lei aveva realmente visto così come racconta in un’intervista «Ogni coppia di gemelli stava insieme guardando attraverso il filo spinato». 

2. Ultimo respiro – Camera a gas

Quadri sulla Shoah e sull'Olocausto, 4 da conoscere
Fonte immagine: Imperial War Museum of London

L’altra opera emozionante dell’artista, nella collezione di quadri sulla Shoah e sull’Olocausto, è Ultimo respiro – Camera a gas, un quadro denso di drammaticità che raffigura due donne con la bocca spalancata e gli occhi fissi che fanno fatica a respirare. L’ultimo respiro appunto prima di soffocare nelle camere a gas.

Tra gli artisti che raccontano la tragedia dell’Olocausto, abbiamo David Olère, pittore ebreo nato a Varsavia e naturalizzato francese. Perse il proprio lavoro nel 1940 subendo le umiliazioni del governo di Vichy, in quanto ebreo. Il 20 Febbraio del 1943, venne arrestato e deportato da Drancy ad Auschwitz-Birkenau e per tutto il periodo di detenzione fece parte del Sonderkommando, la squadra speciale di prigionieri costretta ad accompagnare quelli destinati alla morte e poi svestire, tagliare i capelli, estrarre i denti d’oro ai cadaveri, svuotare le camere a gas e cremare i corpi. Sopravvisse alla marcia della morte che lo condusse a Mauthausen ed Ebensee (Austria), dove venne liberato dall’esercito americano il 6 maggio 1945. Una volta tornato a Parigi, riabbracciò sua moglie e suo figlio ma scoprì che tutta la sua famiglia a Varsavia era stata uccisa. Riprese il suo lavoro di pittore e usò l’arte come mezzo per testimoniare l’orrore visto e vissuto durante l’Olocausto. I suoi quadri sulla Shoah e sull’Olocausto sono stati donati al Museo di Arte del Ghetto Fighters d’Israele ma adesso alcuni sono in mostra al Museo di Auschwitz. Tra questi:

3. Il cibo dei morti per i vivi (autoritratto)

Quadri sulla Shoah e sull'Olocausto, 4 da conoscere
Fonte immagine: www.auschwitz.org

In questo autoritratto, l’artista si raffigura in primo piano con il suo numero identificativo sul braccio, lo stesso numero che viene riportato in basso a destra lì dove solitamente ritroviamo la firma dell’artista. David Olère sta raccogliendo del cibo abbandonato da persone che sono state condotte nelle camere a gas, per gettarlo nel campo delle donne. Fanno da sfondo il lager, le SS che monitorano degli ebrei intenti a trasportare un carro pieno di cadaveri illuminati da un raggio di sole. L’artista rappresenta sé stesso per rafforzare la sua storia, per ricordare che anche lui ha vissuto quella tragedia.

Altro artista che racconta l’orrore del Nazismo è Felix Nussbaum, un pittore tedesco di origine ebraica, vittima dell’Olocausto. I suoi genitori furono uccisi all’inizio della guerra mentre lui e sua moglie vennero inviati al campo di concentramento di Auschwitz: qui il pittore morì dopo pochi giorni di prigionia. La sua pittura venne scoperta solo nel corso degli anni Settanta e nel 1998 ad Osnabrük, in Germania, è stata inaugurata una casa museo che ospita 160 dipinti dell’artista. I suoi quadri sulla Shoah e sull’Olocausto raccontano la sofferenza del popolo ebraico costretto a vivere da fuggitivo, nascosto. Il pittore continuò a produrre opere durante la guerra in totale clandestinità grazie all’aiuto di un amico. 

4. Il trionfo della morte

Fonte immagine: Wikipedia

Questo fu l’ultimo quadro del pittore. Sullo sfondo dell’opera vediamo una terra distrutta dalla guerra, dai bombardamenti, ogni cosa è demolita, oggetti della vita quotidiana e dell’arte che si mescolano con i detriti. I protagonisti del quadro sono degli scheletri (chiaro riferimento alla condizione degli ebrei nei campi di concentramento) che suonano degli strumenti in uno scenario pauroso, oscuro che sembra richiamare al giudizio universale. Tra gli scheletri vi è però anche un uomo che assiste inerme alla distruzione, alla fine della vita, alla fine della speranza nel futuro, probabilmente questa figura rappresenta lo stesso artista.

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

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