Nevica sulla mia mano, di Mario Tronco | Recensione

Nevica sulla mia mano, di Mario Tronco | Recensione

Dal 9 giugno è ripartito il Campania Teatro Festival 2023

Nuovo anno, nuove emozioni come sempre con il Campania Teatro Festival, al quale apre le danze lo spettacolo Nevica sulla mia mano, questa volta in una delle sedi protagoniste del festival, ovvero la Villa Floridiana nel cuore del quartiere Vomero di Napoli. Ed è proprio in questo luogo magico immerso nel verde che ha avuto luogo il progetto di Mario Tronco, con la coproduzione Mismaonda, Teatro Carcano, Centro La Soffitta (Dipartimento Delle Arti, Università Di Bologna), con Peppe Servillo, le contaminazioni musicali degli Avion Travel e l’Orchestra di Piazza Vittorio e le illustrazioni grafiche tra fumetti e animazione di Igort.

Nevica sulla mia mano: un viaggio tra due giganti della musica italiana

Nevica sulla mia mano è la seconda raccolta di Lucio Dalla pubblicata dopo la sua scomparsa in collaborazione con il poeta bolognese Roberto Roversi. L’album è uscito insieme a tutta una serie di carteggi e corrispondenze tra il musicista e il poeta, che narrano non soltanto la nascita del loro capolavoro ma anche la storia di un’amicizia e una collaborazione che ha segnato la storia della musica italiana. Questi stessi scritti sono stati raccolti e rielaborati per la scena da Mario Tronco, portando alla nascita dello spettacolo Nevica sulla mia mano ideato per il Campania Teatro Festival.

A proposito di Nevica sulla mia mano, Mario Tronco afferma: «Due sono i motivi per cui ho deciso di mettere le mani su questi capolavori. Il primo è sentimentale ed è dovuto al mio fraterno rapporto con Peppe Servillo. Ci siamo trovati spesso a combattere la stessa battaglia di Dalla e Roversi. Insieme abbiamo scritto tanta musica e parole e più volte abbiamo percorso una strada verso i luoghi bellissimi dell’anima. Il secondo motivo è di natura politica. Il protagonista dell’opera è l’Uomo chiuso in un recinto, in una specie di ingranaggio fuori dal controllo. La tecnologia, lo strapotere dell’economia, l’inquinamento e gli eccessi del potere sono gli obiettivi verso i quali la denuncia di Dalla e Roversi si rivolge con veemenza, soprattutto lì dove i due artisti intravedono oramai compromesse la natura dell’uomo e la sua predisposizione a relazionarsi con gli altri. A Igort ho chiesto di darci una mano a raccontare le storie cantate in questi dischi con le sue illustrazioni avendo la consapevolezza che alla fine ci saremmo ritrovati a raccontare di un periodo decisivo della storia del Paese. E la formazione musicale ha sia l’anima autoriale degli Avion Travel sia l’approccio progressive dell’OPV». Parole che già dimostrano il valore di portare in scena un lavoro come Nevica sulla mia mano.

E infatti, Nevica sulla mia mano è sia un album sia uno spettacolo che condensa il senso di un lavoro per il quale la parola poetica si significa e mentre la musica dal canto suo rompe i confini e travalica ogni limitazione convenzionale. È l’eterno scontro tra la parola che ha l’esigenza di significarsi e la musica che, quasi all’opposto, ha l’urgenza di andare oltre il significato. Uno scontro dal quale, però, fuoriesce un incontro in grado di proiettare il pubblico in una dimensione altra, “oltre”, immensamente vasta nelle sue molteplici possibili declinazioni. Durante questa operazione, si affrontano temi, che se all’epoca venivano discussi per la prima volta adesso sono ancora soggette a tante controversie, tra i quali l’emigrazione, l’inquinamento, il carcere minorile e tante altre questioni sociali. E conserva qualcosa di dolce in sé Nevica sulla mia mano, dando vita a un’arte che unisce, che recupera la sua dimensione collettiva avvicinando con grinta, passione, emozione e quella sincerità nel portare sulla scena il paradosso – più che mai sensato – della realtà e il superamento di essa con la fantasia.

PH: Salvatore Pastore

A proposito di Francesca Hasson

Francesca Hasson nasce il 26 Marzo 1998 a Napoli. Nel 2017 consegue il diploma di maturità presso il liceo classico statale Adolfo Pansini (NA) e nel 2021 si laurea alla facoltà di Lettere Moderne presso la Federico II (NA). Specializzanda alla facoltà di "Discipline della musica e dello spettacolo. Storia e teoria" sempre presso l'università Federico II a Napoli, nutre una forte passione per l'arte in ogni sua forma, soprattutto per il teatro ed il cinema. Infatti, studia per otto anni alla "Palestra dell'attore" del Teatro Diana e successivamente si diletta in varie esperienze teatrali e comparse su alcuni set importanti. Fin da piccola carta e penna sono i suoi strumenti preferiti per potere parlare al mondo ed osservarlo. L'importanza della cultura è da sempre il suo focus principale: sostiene che la cultura sia ciò che ci salva e che soprattutto l'arte ci ricorda che siamo essere umani.

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