Scrittori romantici, i 5 più famosi e importanti

Scrittori romantici, i 5 più famosi

In questo articolo parleremo dei 5 scrittori romantici più famosi di sempre. Prima di scoprire quali sono, ecco una breve introduzione al movimento romantico.

Il Romanticismo

Il Romanticismo è stato un movimento artistico, culturale e letterario sviluppatosi alla fine del XVIII secolo in Germania e diffusosi successivamente in tutta Europa. Ha le sue radici storiche nella delusione del razionalismo illuministico e nelle speranze della Rivoluzione francese, anche se, ancor prima della Rivoluzione, alcune tendenze romantiche erano già in atto, come lo Sturm und Drang, la cui traduzione letteraria è “tempesta ed impeto”. L’atto di nascita del Romanticismo vero e proprio in Germania è la fondazione della rivista “Athenaeum“, pubblicata a Berlino dal 1798 al 1800 e animata soprattutto dai fratelli August Wilhelm e Friedrich Schlegel.

Ciò che colpisce la cultura romantica è il trionfo delle tematiche negative: il dolore, il disgusto, il rifiuto della realtà, l’orrore, il fascino del male, il mistero, il vagheggiamento della morte. L’artista romantico è visto come un individuo improduttivo, inutile, come colui che ha lo scopo di intrattenere e, per questo motivo, si sente incompreso e umiliato. Di conseguenza, egli accumula ulteriore risentimento e motivi di conflitto con la società, inducendolo ad atteggiamenti di rivolta e anticonformismo. Dunque, il Romanticismo italiano e non non è altro che l’esplorazione dell’irrazionale, di tutto ciò che sfugge alla ragione e si manifesta, invece, nei sentimenti e nella passionalità, ma soprattutto negli stati della psiche che escono dalla normalità, come il sogno, il delirio, l’allucinazione e la follia. Questa esplorazione dell’irrazionale dà origine ad un soggettivismo esasperato: il romantico sprofonda negli abissi dell’interiorità, concepita come unica realtà esistente.

I 5 scrittori romantici più famosi:

  1. Johann Wolfgang von Goethe

Johann Wolfgang von Goethe è considerato il padre del romanticismo tedesco. Egli nacque a Francoforte sul Meno il 28 agosto 1749 e morì a Weimar il 22 marzo del 1832. Può essere considerato tra gli autori più importanti di tutti i tempi; egli sperimentò tutti i generi (dalla lirica al romanzo), lasciando in ognuno di essi un’impronta indelebile. In età giovanile, fu vicino al movimento dello Sturm und Drang e al suo individualismo titanico, cioè la fase in cui si concentra sulla ribellione dell’individuo contro la Natura. In seguito ad una delusione amorosa, scrive I dolori del giovane Werther (1774), e il Faust (1831), due delle sue opere più importanti in assoluto. In particolare, I dolori del giovane Werther esprime l’impossibilità, per un’anima elevata, di inserirsi nella mediocrità del mondo borghese; Il Faust, invece, si inserisce a pieno nell’ambiente culturale che tende alla libertà delle passioni e degli istinti, in opposizione alla razionalità illuministica.

  1. William Wordsworth

William Wordsworth è tra i poeti inglesi romantici più rappresentativo della prima generazione romantica inglese. Egli nacque nel 1770 e morì nel 1850. La prefazione che aggiunse, nel 1800, alla seconda edizione delle Ballate liriche può essere considerata un vero e proprio manifesto del Romanticismo inglese. Per Wordsworth, il poeta deve usare un linguaggio semplice, vicino a quello della gente comune, e la poesia deve trattare cose e persone reali, quotidiane, umili. Altra opera importante di Wordsworth è Il Preludio, poema autobiografico che descrive la sua evoluzione spirituale e poetica. Da segnalare Lord Byron, invece, tra i poeti della seconda generazione romantica.

  1. Victor Hugo

In Francia, il Romanticismo si sviluppò più tardi che in Germania e Inghilterra. Victor Hugo nacque a Besançon nel 1802. Il manifesto del movimento romantico fu la prefazione alla sua tragedia storica Cromwell. Hugo, però, non appartiene al tipo del poeta romantico che si compiace nella sua solitudine, sfidando titanicamente la società o ripiegandosi vittimisticamente a contemplare il proprio io. Al contrario, rappresenta il poeta impegnato nella battaglia culturale e civile. Secondo Hugo, nell’arte devono convivere bello e brutto, tragico e comico, sublime e grottesco; non devono esserci regole dei generi perché queste si oppongono alla libera rappresentazione della natura. La sua produzione è costituita da una gran varietà di generi: la lirica, la satira, la tragedia, l’epica; è inoltre conosciuto per la sua vicinanza al romanzo storico. Ricordiamo Notre Dame de Paris, attraverso il quale Hugo ricostruisce un Medioevo tenebroso e pittoresco.

  1. Edgar Allan Poe

Tra i maggiori scrittori romantici americani dell’Ottocento, troviamo Edgar Allan Poe. Egli nacque a Boston nel 1809 e visse una giovinezza abbastanza tormentata: fu giocatore, bevitore, vagabondo. Iniziò a scrivere soprattutto per bisogno, poiché i suoi racconti riscontravano un grande successo. Nel 1847 morì sua moglie e per lui fu un vero trauma, cosa che racconta anche in alcuni dei suoi scritti. Allan Poe si incentra maggiormente sul mistero, l’orrore, il brivido dell’arcano; infatti, lo scrittore è famoso per i suoi Racconti del terrore. Con la sua vita disordinata e inquieta ed i suoi atteggiamenti ribelli, Allan Poe incarna la tipica figura dell’artista romantico ed anticipa quella del “poeta maledetto“. Egli fu anche il creatore di un nuovo genere: il romanzo poliziesco. Nel 1849, mentre era in strada, fu colto da un attacco causato dall’astinenza da alcol che lo portò alla morte.

  1. Alessandro Manzoni

Il più grande tra gli scrittori romantici italiani è Alessandro Manzoni. Egli nacque a Milano nel 1785. Si fa interprete delle più profonde istanze dell’Illuminismo, combinandole con le nuove sollecitazioni del Romanticismo (il patriottismo, lo storicismo, l’afflato religioso). Manzoni incarna l’ideale del “giusto solitario”, che si ritrae nel caos della storia e si isola nella propria virtù. Dopo essersi trasferito a Parigi, si distacca definitivamente dal classicismo: contro l’esaltazione dell’età classica rivaluta il Medioevo cristiano, visto come la vera matrice della civiltà moderna; alla concezione eroica ed aristocratica della storia contrappone l’interesse per gli umili e per le masse; predilige quindi una letteratura attenta alla realtà, rivolta al vasto pubblico e finalizzata al progresso morale e civile della società. I Promessi Sposi sono, senza ombra di dubbio, la sua opera più importante, pubblicata nel 1827 e destinata a diventare un vero e proprio best-seller. Nel romanzo storico, Manzoni offre un quadro di una determinata epoca del passato, illustrando i costumi, i modi di vita e la mentalità della gente comune sullo sfondo dei grandi movimenti storici.

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

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