Mahmood, nome d’arte di Alessandro Mahmoud, è un cantautore italiano salito alla ribalta nel 2019, con la vittoria di Sanremo 2019 con il suo brano Soldi, tratto dall’album Gioventù Bruciata dello stesso anno. In seguito alla sua vittoria e alla partecipazione all’Eurovision Song Contest, in cui si colloca al secondo posto, Mahmood ha potuto farsi conoscere anche da ascoltatori internazionali, rendendolo uno dei nomi italiani più conosciuti all’estero. Il suo stile musicale, definito da egli stesso come «marocco pop», trae ispirazione dal cantautorato contemporaneo italiano con artisti come Elisa, dal rap, con artisti come Guè e Marracash e dal pop internazionale come quello di Beyoncé. Caratterizzato da una voce e uno stile di canto particolarissimi che uniscono influenze arabe e italiane, Mahmood racconta la propria vita attraverso le sue canzoni, includendo talvolta frasi in arabo, alludendo alle sue origini per metà egiziane, e non facendo mistero del suo profondo attaccamento alla Sardegna, da cui proviene sua madre.
In questo articolo, scopriremo 4 canzoni di Mahmood da ascoltare
1. Rapide (Ghettolimpo, 2021)
Rapide, brano estratto dal secondo album dell’artista, Ghettolimpo del 2021, è una ballata che parla di una storia d’amore finita e la difficoltà di mettere a posto qualcosa che si è definitivamente spezzato. Questi tentativi a vuoto sono stati paragonati, nel testo, allo scalare le rapide, da cui il titolo della canzone. Si tratta di una delle canzoni di Mahmood in cui l’artista mostra la propria fragilità, smettendo per un attimo i panni del ragazzo sempre sicuro di sé. Il video, diretto da Attilio Cusani, riprende l’estetica dell’Antica Roma e dell’Antica Grecia, temi che sono centrali dell’album Ghettolimpo, ma aggiungendo un tocco moderno che non aliena lo spettatore ma lo trasporta nella storia difficile raccontata da Mahmood.
«Cosa farai se alle spalle lascerai Milano
Chi prenderà la stanza bianca al primo piano
Non ci pensare
Il ricordo è peggio dell’Ade
Ripenso a quei pomeriggi al lago fumando e cantando piano
Mi chiedo se ritornerai
Nonostante i miei mille guai
Mi chiedo se ritornerai
Ah, con il solito paio di Nike
Dimmi cosa c’è, le vedo scendere
Sono rapide chiuse nell’iride
Che scalerò, scalerò, scalerai, scalerò
Come non lo so
Dimmi te perché
mi hai fatto scendere da una Mercedes
Prendere un treno per che ne so
Questa notte mi perdonerò
Nelle tue rapide non cadrò»
2. Inuyasha (Ghettolimpo, 2021)
Inuyasha è un brano estratto dall’album Ghettolimpo del 2021 ed è un omaggio al personaggio omonimo del manga giapponese Inuyasha di Rumiko Takahashi. Per ammissione dello stesso Mahmood, questa canzone prende come riferimento proprio il personaggio, caratterizzato dal fatto di essere in parte demone. L’autore riprende questa parte demoniaca, umanizzandola, e raccontando come le persone nascondano la loro parte più oscura al fine di salvare una relazione. Anche questa è una delle canzoni di Mahmood che si concentrano sul rapporto di coppia e di come questo possa essere un’esperienza tanto bella quanto sfiancante. Il video, diretto da Simone Rovellini, è stato girato presso il Lago di Montespluga durante l’inverno, mostrando un paesaggio mozzafiato di sola neve che si estende per chilometri. Mahmood, vestito di rosso e con trucco e accessori che richiamano, appunto, il personaggio di Inuyasha, vola sulla distesa innevata, creando un’atmosfera da anime giapponese.
«Quando mi dici addio tu mi spezzi il cuore
Arrivare ad alzare le mani non mi piace più
Se litighiamo in mezzo ad altre persone
Non ha senso chiedere agli amici chi ha ragione
Se per te non vale un cazzo chi siamo
Oggi per me noi valiamo
Più di un Ocean Drive
Se ti chiedo come stai
La verità brucia in faccia
Cicatrice di Inuyasha
Non so più come stiamo ancora in piedi
Non sarò mai uno di quei rich kid
Mi vedi e lo capisci
Stare con me ti sembrerà come planare sui go-kart
Lo ammetto che non ho fatto di tutto
Per dirti in faccia che oramai
Dire addio non vuol dire che è la fine
Metterò il peggio di me
Dentro a una crisalide
Per non farti più male
Se lo farai anche te»
3. Brividi (2022)
Brividi è un singolo del 2022 non contenuto in nessun album, creato e cantato in collaborazione con Blanco. Questa canzone è stata presentata al Festival di Sanremo del 2022, ottenendo la vittoria, per poi collocarsi al sesto posto all’Eurovision Song Contest. Si tratta di una delle canzoni di Mahmood più intime, nel cui testo mette a nudo se stesso e i propri sentimenti. Il tema è, infatti, la difficoltà di mostrarsi vulnerabile in una relazione e il coraggio che è necessario per farlo, riconoscendo anche la vulnerabilità è la porta che apre alla possibilità di essere completamente liberi nell’amare qualcun altro. Così come in altre canzoni di Mahmood, l’amore che si narra in questo brano non è quello tipico delle canzoni d’amore, non si tratta di un amore idilliaco, bensì di un amore reale, fatto di errori e incertezze. Il video, diretto da Attilio Cusani, è stato girato ad Amsterdam, in luoghi privi di caratteristiche architettoniche particolarmente riconoscibili perché il regista voleva dare l’impressione che le scene avvenissero in «non-luoghi» in modo che la storia apparisse fuori dallo spazio. Cusani ha dedicato la propria attenzione anche al tempo, costantemente nuvoloso, per tradurre in immagine la sensazione di turbamento e irrequietezza che si sente nel mostrarsi veri a qualcun altro.
«La tua paura cos’è?
Un mare dove non tocchi mai
Anche se il sesso non è
La via di fuga dal fondo
Dai, non scappare da qui
Non lasciarmi così
Nudo con i brividi
A volte non so esprimermi
E ti vorrei amare, ma sbaglio sempre
E ti vorrei rubare un cielo di perle
E pagherei per andar via
Accetterei anche una bugia
E ti vorrei amare, ma sbaglio sempre
E mi vengono i brividi, brividi, brividi»
4. Cocktail d’Amore (Nei Letti degli Altri, 2024)
Cocktail d’Amore, estratto dall’album Nei Letti degli Altri del 2024, è un brano che narra della volontà di essere capiti e accettati così come si è in una relazione. Si tratta di una delle canzoni di Mahmood che parla degli aspetti più difficili del dividere la vita con un’altra persona: trovare supporto quando si è al limite. L’autore ammette le proprie mancanze e le proprie colpe ma esprime il desiderio di essere amato così com’è. Secondo le parole di Mahmood, nonostante il testo possa far pensare ad una storia d’amore finita, in verità il brano si rifà ad un periodo di transizione della sua vita che sente tutt’ora in corso. Il video, diretto da Torso, è stato girato nel quartiere Forcella di Napoli, in un mix tra videogame e vita reale, una sospensione perenne fra realtà e finzione.
«Perché per stare bene
Ho bisogno di sfogarmi solo
Non sono il tipo che convive
Né che ti chiede la mano in cortile
Se c’è freddo ti do la mia giacca
Se ferisci sarò motherfucker
Volevo le ali di Pegaso
Che tu mi capissi
Quando cadevo giù
Io credevo
Fosse più tenero
Farlo davanti al PC
Se mi amerai fallo così
Stammi bene, mi mancherà
Morire insieme tra i laser light
Io ti volevo
Volevo
Volevo»
Fonte Immagine in Evidenza: Wikipedia, frame del video ufficiale di Cocktail d’Amore