La Scintilla d’Orlèans di Noemi Giulia Fabiano | La recensione

La Scintilla d'Orlèans di Noemi Giulia Fabiano | La recensione

La Scintilla d’Orlèans di Noemi Giulia Fabiano, una rilettura in chiave contemporanea della vicenda di Giovanna d’Arco al Teatro Bolivar

La Scintilla d’Orlèans è uno spettacolo teatrale diretto da Noemi Giulia Fabiano e messo in scena sabato 6 e domenica 7 maggio al Teatro Bolivar a Materdei (Napoli). L’obiettivo  è quello di raccontare al pubblico contemporaneo la vicenda di Giovanna d’Arco, l’eroina nazionale francese che cercò di sconfiggere l’alleanza fra Inglesi e Borgognoni durante la Guerra dei Cento Anni (combattuta dal 1337 al 1453), sfruttando spunti offerti dal cinema e dalla musica. Francesco Barra, Roberta Caputo, Simona Carrino, Chiara Esposito, Andrea Grattagliano, Luca Grattagliano, Vincenzo Ioffredo, Diego Sommaripa sono gli interpreti principali dell’atto unico, assieme alla stessa regista e ideatrice del soggetto. 

La Scintilla d’Orléans di Noemi Giulia Fabiano, la trama dell’atto unico

La vicenda si presenta con due storie. La prima è quella della cornice narrativa, dove la scrittrice e poetessa Christine de Pizan si cimenta nella stesura di un poema dedicato a Giovanna d’Arco; invece, la seconda è costituita dalla vita della pulzella d’Orlèans. Costei è una semplice contadina costretta a vedere in prima persona gli orrori della guerra, tra i quali abbiamo i saccheggi, gli eccidi e gli stupri commessi dall’armata inglese. L’Arcangelo Michele le si presenta durante una preghiera notturna e le affida una missione: recarsi dal Duca di Aleçon (fedele al sovrano Carlo VII) e guidare i francesi alla vittoria. Abbandonata la sua amica dell’infanzia Haumette, la protagonista (assieme al suo fidato amico Philippe) raggiunge il nobile che guida l’armata gallica. Assieme a lui ci sono anche i soldati Gilles de Rais, La Hire e Jean D’Aoulon, i quali dovranno accettare la vera natura della fanciulla di Orlèans. Lei non è una semplice contadinella, piuttosto una guerriera dall’animo focoso. 

Perché rileggere la vicenda di Giovanna d’Arco? Le parole della regista. 

La regista e protagonista Fabiano ha raccontato nel comunicato stampa le origini del suo spettacolo che omaggia e celebra la paladina francese:

«L’immagine di Giovanna D’Arco, patrona di Francia, è oggi associata ad una santa perché nell’opinione collettiva l’innocenza dettata dalla sua condizione (vergine, giovane, non istruita, di umilissime origini) la ergeva a candidata perfetta per interloquire col Divino. Ho scelto di occuparmi di una rilettura della sua storia, puntando su una visione più laica nella quale distinguere la contemporaneità della donna: Giovanna, rappresentante anonima degli svantaggiati sociali del 1400, non aveva alcun mezzo per uscire dalla sua condizione di miseria. Ha trovato, [..] , uno stratagemma: servirsi di un megafono per amplificare la sua voce, uno sponsor, qualcuno decisamente più in alto di lei: Dio. In questo modo, lei avrebbe ricevuto ascolto e avrebbe combattuto per una libertà più grande: non una libertà personale ma la libertà di Orléans, della Francia, dai suoi oppressori. Così, nell’intento di non ridurre questo sforzo ad una mera cronaca storica, ho cercato di offrire la mia via terza, un ventaglio di aneddoti che riportassero alla luce la sua persona, al di là del suo genere. Perché La Scintilla di Orléans? Per dire qualcosa mi piace partire da lontano e osare la distanza, affinché le parole permettano un cauto avvicinarsi.»

Raccontare la vicenda di Giovanna d’Arco come un film postmoderno che piace al pubblico

Se lo spettacolo La Scintilla d’Orlèans fosse stato una pellicola, certamente avrebbe preso diverse caratteristiche da film e serie televisive di successo. Ci racconta una vicenda storica concedendosi diverse licenze artistiche come Le Crociate – Kingdom of Heaven di Ridley Scott, ci presenta i temi della violenza, dell’ebbrezza e (in chiave minore) della fornicazione, quando la protagonista entra nel campo militare; essi ci ricordano il mondo de Il Trono di Spade o di Black Sails. Invece, l’umorismo, la narrazione accattivante e la musica che accompagna i duelli sembrano citare la saga di Pirati dei Caraibi.

Si tratta di prodotti cinematografici o seriali di ambientazione storica, fantasy o ambedue unite che hanno goduto di un ottimo successo presso il pubblico. Tra le scene più incredibili dello spettacolo c’è quella del combattimento fra Giovanna e le truppe francesi contro i nemici anglo-borgognoni; il tutto è stato coreografato perfettamente, tanto da ricordare il cinema asiatico di arti marziali (per esempio, i soldati nemici indossavano abiti simili a quelli dei ninja). Quando c’è bisogno di velocizzare la storia, una musica frenetica accompagna la vicenda e gli attori si muovono velocemente simulando le azioni come se fosse un filmato velocizzato. Un modo di raccontare una vicenda che ricorda il cinema frenetico del britannico Guy Ritchie (autore di Lock & Stock- Pazzi scatenati, Snatch- Lo strappo, Sherlock Holmes e The Gentlemen). 

La Scintilla d’Orléans, uno spettacolo che riesce a catturare l’interesse degli spettatori

La Scintilla d’Orléans è un “progetto folle“, come dichiarato dalla stessa Fabiano, ma riuscito nel suo obiettivo.  Grazie ad un cast costituito da attori carismatici (i quali hanno studiato i loro personaggi, anche se alcuni di essi sono molto macchiettistici), musiche accattivanti, giochi di colori e luci, una narrazione veloce e frenetica; l’opera teatrale postmoderna su uno dei personaggi più importanti del Medioevo europeo funziona in ottimo modo.

Si tratta di uno spettacolo che può piacere tantissimo alle nuove generazioni e a chi vuole assistere ad una messa in scena molto divertente ed emozionante. 

Fonte immagine BisLuckCompany

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024. Sono stato un lettore onnivoro fin da piccolo e un grande appassionato di libri e di letteratura, dai grandi classici letterari ai best-seller recenti, e grande ammiratore dei divulgatori Alberto e Piero Angela. Oltre ad adorare la letteratura, la storia antica e la filosofia, sono appassionato anche di cinema e di arte. Dal 26 gennaio 2021 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti continuando a coltivare questo interesse nato negli anni liceali.

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